Forte ha chiesto al Comune di destarsi sull'urbanistica e, se non riesce a individuare una strada, farsi commissariare dalla Regione. Una posizione indubbiamente netta e di spaccatura dopo l'ennesima dichiarazione attendista di Lbc, stavolta proveniente dal neo assessore Franco Castaldo (che avrebbe preferito rivedere in corsa quei piani senza che Barbato completasse la procedura di annullamento), e dopo 18 mesi di indecisione amministrativa e di preoccupazione sul settore, peraltro espressa dallo stesso sindaco. Non vi è alcuna certezza del diritto se si rinuncia a governare i procedimenti, che sono alla base dei doveri di una pubblica amministrazione, questo il senso dell'intervento del consigliere regionale. Un punto di vista su cui oggi la replica non arriva da Lbc, come ci si sarebbe aspettato, ma dal Pd stesso e dalla sua sponda moscardelliana, per voce di Salvatore La Penna. Niente di così facile nel partito abituato alle divisioni da sempre e oggi ancora più spaccato sull'opposizione a Coletta in vista delle imminenti regionali. La posizione di La Penna è una chiara replica al collega di partito Forte (entrambi candidati alle ), laddove di contro alla richiesta di prendere una decisione sui piani rispettando le prescrizioni regionali o altrimenti farsi commissariare, scrive piuttosto che «Il PD deve perseguire l'obiettivo di mettere in condizione il Comune di Latina di dare risposte certe ai cittadini valorizzando il rapporto virtuoso e corretto tra Regione e Comune di Latina». Insomma ci deve essere collaborazione e non pungolo o peggio, scontro. «Sui piani la memoria collettiva – scrive La Penna che ripercorre i guasti urbanistici della destra, quelli che hanno portato all'annullamento dei piani - è sempre messa a dura prova dal susseguirsi di interventi che non aiutano i cittadini a comprendere come si è amministrati e soprattutto cosa sia avvenuto sino ad oggi. Da 20 anni le giunte di destra a Latina hanno gestito l'urbanistica in modo contraddittorio, senza una politica chiara di riqualificazione e di sviluppo della città. È stato adottato il Piano Regolatore Cervellati e poi abbandonato. Le aree per l'edilizia economica e popolare non sono mai state individuate negando a migliaia di cittadini la casa. Per gli imprenditori non sono mai stati posti indirizzi chiari e strumenti conseguenti per dare certezza agli investimenti». Poi La Penna ricorda le battaglie dei dem, una ricostruzione che non fa cenno proprio all'interrogazione del collega in Regione che unita all'iter avviato da Di Giorgi ha dato l'input all'azione del governo Zingaretti e dell'assessore Civita. «L'ultima giunta Di Giorgi è rimasta paralizzata 4 anni sui piani nonostante il PD avesse sempre denunciato l'illegittimità del procedimento. Sul piano politico urbanistico il disastro della destra è totale. Il Sindaco Coletta deve affrontare i nodi ed operare delle scelte per ripristinare un clima di fiducia tra gli imprenditori. Sono certo che la collaborazione positiva tra l'Amministrazione guidata da Coletta e quella regionale guidata da Zingaretti costituisca quella solida base per cooperare nell'interesse della Città. Il PD deve valorizzare il rapporto virtuoso e corretto tra Regione e Comune». «Poi nel merito – conclude - il PD valuterà le scelte di Coletta se saranno più o meno rispondenti a ciò di cui ha bisogno Latina».
Il dibattito
Il Pd contro se stesso sull'urbanistica: La Penna risponde a Forte
Latina - Il segretario getta acqua sul fuoco della richiesta di commissariare l’urbanistica