«Contestiamo formalmente la pratica utilizzata in diverse occasioni da Acqualatina nei confronti dei morosi di interrompere volutamente la fornitura del servizio idrico tramite il distacco del contatore dell'acqua». È questa la posizione di Gaetano Leonoro, referente di Sezze del Partito comunista italiano, che entra nel merito di una vicenda che, secondo il punto di vista del suo movimento, lederebbe gravemente un diritto di ogni cittadino, sancito addirittura nella Costituzione della Repubblica Italiana, nell'articolo relativo alle capacità contributive di ogni cittadino a seconda del reddito. Secondo Leonoro, a Sezze, in diverse occasioni si è verificata una situazione simile, con morosi che spesso decidono di fare la spesa e sfamare la propria famiglia piuttosto che utilizzare quei soldi per pagare le bollette e, caso ancora più specifico, tutte quelle persone che, rispettando l'articolo della Costituzione, si impegnano pagando al gestore una somma congrua, senza potersi permettere di pagare il servizio per intero. La posizione di Gaetano Leonoro, che invita i cittadini a reagire a quella che secondo lui e il suo partito è una vera e propria forma di vessazione nei riguardi dell'utente, è supportata anche dal fatto che la decisione di chiudere il contatore e di lasciare a secco i rubinetti di alcune famiglie di morosi, non trova riscontro in atti ufficiali emanati da un giudice di un Tribunale. Da qui la proposta rivolta ai cittadini di porre all'interno della propria abitazione un cartello di diffida nei confronti dei tecnici di Acqualatina e, contestualmente, la possibilità di denunciare per i reati che potrebbero configurarsi qualora l'atto si portasse a termine.