Luigi Di Maio, via facebook, ha annunciato il passo indietro del candidato contestato Emanuele Dessì, scrivendo: «Ho parlato con Dessì e in seguito ai tanti attacchi ricevuti ha deciso di fare un passo indietro per tutelare la sua persona e il MoVimento 5 Stelle, impegnandosi a rinunciare alla candidatura e in ogni caso all'elezione alla carica di senatore». Una cosa alquanto improbabile e Di Maio dovrebbe saperlo. Non si può infatti rinunciare a una candidatura ormai depositata. Per cui Dessì sarà sulla scheda elettorale, vista la posizione sarà eletto, e dimettersi da senatore è sostanzialmente impossibile. Se non ci credete chiedete al senatore Giuseppe Vacciano, ex M5S. C'ha provato quasi 4 anni. Invano.
Dessì dovrebbe spiegare al Senato le proprie motivazioni e l'aula dovrebbe accettarle con una votazione: è un meccanismo che fu introdotto per evitare che un parlamentare fosse costretto a dimettersi dal proprio partito, cosa che andrebbe contro la norma sull'assenza del vincolo di mandato presente nella Costituzione, o da qualcun altro. La votazione avverrebbe a scrutinio segreto, come sempre nelle decisioni che riguardano un singolo individuo.