Il primo successo di Checco Zalone fu, nel 2006, una canzone intitolata "Siamo una squadra fortissimi", diventata un tormentone grazie a Radio Deejay e alla vittoria dei Mondiali di calcio. Oggi un dirigente locale della Lega, alla presentazione dei candidati alle elezioni regionali e al Parlamento, dice proprio questo, scherzando, ai giornalisti: siamo una squadra fortissimi. Poi il concetto, in maniera più seria, viene ribadito sia dal coordinatore provinciale Matteo Adinolfi sia dal leader regionale Francesco Zicchieri. La Lega conta di essere, il 4 marzo prossimo, la vera sorpresa delle urne nel Lazio e nella provincia pontina in particolare. Zicchieri però avverte: «Non facciamo l'errore di pensare di avercela fatta: questo è un punto di partenza. Adesso – dice rivolto ai giornalisti – non ci vedrete più, spero, fino al 4 marzo. Perché noi saremo ogni giorno in giro, tra la gente, per le strade, a fare campagna elettorale, a spiegare ai cittadini che questo è il momento per cambiare: adesso o mai più. Se vogliono un paese diverso, devono votare Lega. Saremo il primo partito del centrodestra, in Italia e in provincia».


Un concetto su cui si spendono un po' tutti i presenti. C'è tutta la squadra per le regionali: Giuseppe Belli, Federica Liburdi, Pina Porceddu, Vincenzo Valletta, Marilena Sovrani e Angelo Tripodi e per le politiche come Federica Censi. C'è tanta ex An tra i candidati e tra i presenti in sala. I valori della destra sono quelli fondanti della nuova Lega targata Salvini. Lo spiegano un po' tutti i presenti, sulla sicurezza, sulla patria, sulla difesa della famiglia. Il coordinatore provinciale Adinolfi, insieme a Valletta ed a Pino Iuliano, è tra i "padri" di questa squadra che oggi affronta il doppio confronto elettorale. «Abbiamo lavorato due lunghi anni e posso dire che siamo riusciti a portare a questa scadenza elettorale una lista per le regionali e delle candidature per le Politiche di assoluto valore che dimostrano la forza della Lega sull'intera provincia pontina». In questo spicca la figura di Claudio Durigon, capolista alla Camera della Lega di Salvini. Anni di militanza nel sindacato Ugl, Durigon è oggi l'ufficiale di collegamento tra il mondo della Lega e quello dell'Ugl. «La Lega a differenza di altri partiti, crede e premia chi lavora sul territorio - fa rimarcare Durigon - Dobbiamo dare ai nostri cittadini delle risposte valide, serie, concrete. Possiamo farlo perché siamo credibili, perché da sempre facciamo politica a contatto con loro. Noi siamo stati qui fino a oggi e lo saremo anche dopo il 5 marzo. La faccia ce la mettiamo sempre, comunque vada».

Zicchieri, che sarà candidato a Frosinone, invita tutti «a fare squadra e a smetterla col campanilismo. Se ci muoviamo uniti, vinceremo». A uno a uno si presentano i candidati, tutti più o meno con una storia politica importante alle spalle (Valletta, Tripodi, Sovrani, Belli e Porceddu che ha un «passato nel Pd, ma ho i valori che solo la Lega difende») e chi si affaccia per la prima volta (Liburdi). Quelli della Lega, infine, ci tenevano a spiegare che lo slogan "prima gli italiani" non è sinonomi di razzismo. E per farlo, Durigon chiama in causa un militante Ajay Rattan, di origine indiana. Un lavoro all'Ugl e una tesi all'Università Roma Tre sul caporalato. Non un immigrato irregolare di quelli che la Lega combatte, ma uno praticamente italiano a tutti gli effetti. Di quelli che la Lega difende.