Il sindaco di Itri Antonio Fargiorgio ha comunicato in Consiglio comunale pochi minuti fa la nuova giunta comunale, seguita all'azzeramento delle deleghe arrivate con i decreti dei giorni scorsi. Confermate per la gran parte le indiscrezioni emerse nei giorni scorsi. Andrea Di Biase, esponente di Forza Italia e consigliere provinciale, diventa vicesindaco e incassa Igiene e Servizi sociali. A Tiziana Ialongo sono state assegnate deleghe alla Pubbliche istruzione e Attuazione programma. Assessore esterno, Mario Simon Di Mattia, prende le Attività produttive, mentre i Lavori pubblici vanno ad Anna Ciccarelli e Colucci è stato confermato al Bilancio. Paola Soscia, come si sospettava, resta fuori. Ed è lei che prende la parola dopo le comunicazioni del sindaco. Un lungo intervento in cui definisce la scelta del sindaco come « irrispettosa, indecorosa, oltraggiosa» . Soscia ha elencato tutto quello che ha fatto durante i suoi 18 mesi, le anomalie trovate al suo insediamento sulla richiesta dei contributi pubblici, la partecipazioni Rai, e ha attaccato la ex giunta di essere stata «sostituita» da altri assessori nel programmare la stagione natalizia.

Siamo nel pieno dello scontro politico, soprattutto per la questione, ormai nota, dell'assegnazione dei beni culturali, Castello e Museo, con un atto di indirizzo che poi è stato bloccato dalla maggioranza. Soscia ha lamentato la chiusura permanente di Castello e Museo, «strutture importanti che danno la possibilità di accedere ai fondi europei. E' Vergognoso questo stato dell'arte, me ne vergogno come ex assessore e come cittadino». Soscia chiede spiegazione, non senza commuoversi, per una sostituzione che ha definito «punitiva». A far notare, invece, l'irritualità della composizione di un nuovo esecutivo all'interno di comunicazioni ordinarie (a Soscia sono stati dati solo 10 minuti per spiegare alla città la sua posizione), è stato Francesco Cece, della minoranza. «Un fatto importante come la comunicazione del nuovo esecutivo non può essere incardinato in normali comunicazioni. Si tratta di un fatto importante per una città, che merita un ampio dibattito». Il sindaco Fargiorgio ha replicato: «Le competenze di Paola Soscia non sono messe in discussione. La mia è stata una scelta politica, ma ti ho detto in separata sede che per la Cultura sei tu il mio referente. La questione del Museo e del Castello, ho sempre detto che dovesse essere posta sul tavolo. Non si è trovato l'accordo, ci siamo confrontati. Abbiamo ereditato una convenzione tra Comune e Pro Loco, non è tanto il problema di chi gestisce, ma di cosa si fa nelle strutture. Dobbiamo cercare di mettere a reddito, sotto il profilo culturale, i beni culturali. Ma facciamo parte di una maggioranza. Noi ieri ci siamo detti delle cose, oggi ha detto delle altre. Ma ho le spalle forti».