Sguardi di ammirazione per l'azienda Mancoop. Da lì l'industria pontina deve ripartire, bonificando siti industriali dismessi e puntando sull'agroalimentare

L'attività della Mancoop, ex azienda Evotape di SS Coma e Damiano, deve essere un esempio sì nazionale ma soprattutto provinciale. Dico questo perché la Mancoop ex Evotape ha visto gli ex dipendenti diventare nel tempo soci ripartendo da un sito che probabilmente sarebbe stato dismesso se non avessero avuto questa ‘visione' di mutuo soccorso. Dallo stato di crisi si è passati da 134 unità lavorative alle 300 di oggi: un esempio dell'Italia che non demorde.

Al di là che esprimo personalmente ammirazione e stima per la tenacia del gruppo, l'intuizione imprenditoriale, la lotta giorno dopo giorno, la mission aziendale di sana solidarietà, non concepisco per quale motivo il presidente del Lazio Zingaretti snobbi questa attività e questo nobile esempio avallando scelte scellerate come l'esproprio illegale della Cooperativa dove gli ex disoccupati Evotape oggi Mancoop hanno investito oltre tre milioni di euro. Anche perché questi lavoratori rappresentano la ‘vera Italia del fare' come si definiscono loro ma anche la voglia di riscatto del popolo italiano che risorge dalle difficoltà.

Perché prima ho dichiarato che l'esempio della Mancoop deve essere soprattutto provinciale? Perché proprio dagli scheletri monumentali che fanno parte del passato glorioso dell'industria targata dalla CasMez si deve partire per scrivere nuove pagine dell'industria pontina. Qual è il comparto per cui è vocato il territorio? Quale il suo futuro? L'agroalimentare, considerata la naturale vocazione agricola e dell'allevamento legata al territorio? Ebbene, da Nord a Sud allora ripartiamo da qui, dalla terra per valorizzare quelle aree industriali dismesse, terminiamo di bonificarle, ristrutturiamole con dei fondi speciali in seguito alla sensibilizzazione attraverso la quale i rappresentanti politici del territorio agiranno presso il Consiglio dei Ministri, in Regione Lazio e soprattutto in sede europea. Certo, è un paradosso che debba essere la Mancoop l'azienda che tiri le fila di questo straordinario nuovo sviluppo pontino, perché gli ex lavoratori Evotape si sono rimboccati le maniche senza sostegni e finanziamenti pubblici. La ripresa economica del comprensorio pontino sarà possibile soltanto attraverso aiuti straordinari, perché siamo in emergenza, ma nell'emergenza sapremo mettere a sistema le imprese, le reti viarie e i collegamenti con l'area portuale.