Stefano Parisi dà una buca clamorosa a Forza Italia che lo aspettava in un teatro Moderno strapieno? Niente paura. La scena se la prende tutta Claudio Fazzone, che sta diventando sempre più oratore. Oltre quaranta minuti di intervento tra fisco, immigrati, lavoro. Inizia sciorinando i numeri e i benefici della flat tax e chiude ricordando come Latina non abbia mai avuto un sindaco di Forza Italia e anche se non lo dice apertamente, fa capire che la prossima volta saranno gli azzurri a indicare il candidato sindaco del capoluogo. «E sarà una persona capace e competente, perché non possiamo lasciare la città e il Paese nelle mani di chi non sa fare».
Il teatro Moderno è gremito. Sul palco, introdotti dal coordinatore dei giovani Cristian Chiumera, ci sono oltre al senatore Fazzone, il candidato alla Camera Alessandro Calvi e i candidati al Consiglio regionale del Lazio Giovanna Miele e Giorgio Ialongo. Fazzone, come detto, si prende la scena. «All'Italia servono persone capaci e competenti - dice il senatore - Non possiamo lasciar vincere il Movimento 5 Stelle, guidato da uno che fino a 5 anni fa faceva lo steward al San Paolo. Del resto - dice Fazzone rivolto alla platea - affidereste la vostra azienda a chi non ha mai lavorato». Scontata la risposta. Partendo da qui Fazzone ricorda come «il centrodestra al Governo, quando ha promesso di abbassare le tasse, lo ha fatto». Dunque bisogna fidarsi. Poi strappa uno dei temi cari alla Lega, quello dell'immigrazione: «Gli immigrati, se sono regolari, con permesso e lavoro, vanno benissimo. Ma se sono in Italia devono rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni. Non possiamo vergognarci di un nostro figlio che sta in classe con il crocifisso al collo». Dal piano nazionale a quello locale è un attimo. «Dobbiamo conoscere le persone che candidiamo e che votiamo - ribadisce Fazzone - Già adesso non candido alle comunali persone che non lavorano. A Latina abbiamo commesso diversi errori. Ora posso dirvelo: nel 2016 ci siamo candidati sapendo di perdere. Ma non potevamo fare un'altra amministrazione con chi fino a poco prima faceva le cose provando a scaricare su di noi le responsabilità. Le inchieste hanno dimostrato come funzionavano le cose. Sono stati fatti danni enormi. Il cimitero è uno scandalo. Oggi chi amministra è inadeguato esattamente come lo era chi ci stava prima. La prossima volta porteremo a fare il sindaco una persone che ama Latina». E sarà di Forza Italia.
Poi è stata la volta degli altri candidati, Giorgio Ialongo, Giovanna Miele e Alessandro Calvi.
"Siamo giunti al termine di una campagna elettorale entusiasmante - ha detto Giorgio Ialongo -. Noi vogliamo riportare al centro non a chiacchiere ma con i fatti la politica al servizio dei cittadini e non il contrario, la vera passione nei confronti del territorio. Lo vogliamo fare come stiamo facendo da consiglieri comunali. Noi abbiamo una regione che in questi 5 anni si è allontanata dalle problematiche e dalle esigenze del territorio. Abbiamo appreso da qualche ora che il presidente uscente ha destinato risorse all'Ospedale Goretti e lo fa guarda caso proprio al termine della campagna elettorale. Su questi temi non si deve speculare. Ma come si fa a rilanciare un territorio e lo sviluppo di città e della provincia se non si ha una visione chiara? Mi riferisco a chi ancora dice che non vuole la Roma-Latina. Noi non abbiamo la bacchetta magica ma abbiamo chiaro quello che possiamo fare per questo territorio: sviluppare le risorse che abbiamo, nel rispetto delle regole. Forza Italia è rappresentata da uomini e donne di buona volontà: città provincia e Regione torneranno a Forza Italia, Parisi vincerà".
"Mi candido perché in un anno e mezzo di amministrazione so che i civici non possono governare una città, tantomeno una provincia, la regione e lo Stato. Quello che accade a Latina con la fermezza dei servizi ci fa solo indietreggiare e non ce lo possiamo permettere. Ho parlato con tanti sfiduciati che ci dicono che la politica non vale niente. Invece Forza Italia unita al centrodestra è il vero cambiamento, porterà la Regione a favorire il benessere di tutti noi. Il PD ha fallito perché ha pensato solo a litigare. Non possiamo permettere che continui a non lavorare in questo modo. In questi giorni di fine campagna elettorale sto vedendo il peggio del PD con accordi e protocolli. È un anno e mezzo che in consiglio comunale diciamo che le spiagge stanno rimanendo senza sabbia e in questi giorni arriva il protocollo di intesa. È un anno e mezzo che combattiamo perché questa amministrazione apra gli occhi sul Santa Maria Goretti, stendo un velo pietoso sulla sanità. Forza Italia ha amministratori capaci e di esperienza sul territorio, ogni voto per Forza Italia è volto a migliorare le condizioni di vita di noi e dei nostri figli, non possiamo permetterci di rimanere così".
"In Regione siamo in rimonta - ha concluso Alessandro Calvi -, ce la possiamo giocare. Io credo che le condizioni ci siano e possiamo farcela. La sfida è cambiare il governo e il Paese Italia, questo è quello che ci aspetta. Io da candidato alla Camera mi auguro di avere questa opportunità e dare un contributo. In Regione Giorgio Ialongo e Giovanna Miele sono una risorsa politica e umana per questa città".