"Sento il dovere di ringraziare i tantissimi cittadini delle province pontina e ciociara per la grande fiducia riposta nella Lega ed in me, per il grandissimo consenso che ci hanno tributato". Con queste parole l'on.Claudio Durigon esprime il suo sentito ringraziamento verso gli elettori dopo il successo di domenica. Il neo deputato della Lega fa anche un'analisi del voto. "La grande affermazione nel nostro territorio del progetto politico della Lega è un fatto ulteriormente straordinario per l'alto significato simbolico ricoperto nell'immaginario collettivo dalla storia della città di Latina -evidenzia Durigon- la Lega raccoglie enormi consensi, oltre che in tutte le città di fondazione come anche in tutta la cintura dei Monti Lepini, un tempo roccaforte della sinistra. Sicuramente vi è stato un effetto Salvini, come nel resto del Paese, ma questo voto è stato anche il segnale nel nostro territorio della voglia e necessità di cambiamento delle comunità, in balia da troppo tempo, soprattutto in alcune aree, di una sinistra che ha ormai smarrito le vere priorità della gente.

E proprio la colossale bocciatura riportata dalla sinistra è una delle conseguenze più visibili di queste elezioni. Una sinistra che, pur controllando parti considerevoli del nostro territorio, esce malamente sconfitta e fortemente ridimensionata nei numeri. Il centrodestra si riafferma come assolutamente maggioritario a Latina ed in provincia, grazie anche e soprattutto ai risultati della Lega". Il deputato di Latina, responsabile del dipartimento Lavoro della Lega, mette in evidenza il tracollo dell'amministrazione comunale del capoluogo pontino. "E' bene sottolinearlo -osserva Durigon- escono sconfitti, in modo assoluto, Coletta ed il suo movimento. Sconfitta prevedibile vista la fallimentare conduzione della città, con servizi inesistenti, immobilismo totale, mancanza di qualunque speranza di sviluppo economico, assenza di un progetto di città. Amministrazione, questa, che ha brillato unicamente per le divisioni, antistoriche e strumentali e che a volte hanno lacerato la cittadinanza. Sconfitta prevedibile che colpisce, però, nelle sue dimensioni. A prescindere dagli artifizi retorici, vere e proprie foglie di fico, messi in campo da Coletta, come ad esempio Lbc che ha lasciato libertà di voto, il dato rilevante è che i candidati del sindaco di Latina, (il quale ha espressamente appoggiato Zingaretti), hanno raccolto in tutta la provincia solamente 900 voti. Una manciata di consensi percentualmente irrilevante sul piano elettorale, ma estremamente importante dal punto di vista politico. Questo risultato dimostra inequivocabilmente, che Coletta ed i suoi, pur essendo maggioranza in Consiglio comunale non solo non rappresentano più la maggioranza dei cittadini di Latina e neanche una consistente minoranza, ma non rappresentano più nessuno. I cittadini di Latina, con questo voto, hanno detto con chiarezza a Coletta di non condividere nulla della sua amministrazione, di essere stati ingannati 2 anni fa, che le priorità dei cittadini sono altre rispetto al dilagare delle cooperative e se oggi potessero gli darebbero il benservito. E se questa bocciatura totale non ha effetti diretti sulla maggioranza consiliare latinense, è vero pure che apre una questione etica e di democrazia sostanziale. Infatti, che una forza politica al governo di un territorio, divenga minoranza in un dato momento storico è fatto non nuovo e non comporta automaticamente la caduta del governo cittadino. Ma che un'amministrazione comunale, pur essendo maggioranza in Consiglio, rappresenti lo 'zero virgola zero qualcosa', è un caso più unico che raro e probabilmente mai successo nella storia d'Italia. Inserendo i suoi rappresentanti nella lista a sostegno di Zingaretti, Coletta ha chiesto di fatto una verifica ai cittadini di Latina sul suo operato. La città ha risposto con chiarezza, che questa amministrazione 'non ci rappresenta' e non gode di alcun consenso. Serietà, etica, democrazia sostanziale, vorrebbero che Coletta ne traesse le inevitabili conseguenze e riconsegnasse la parola ai cittadini. Diversamente ci attende un prevedibile futuro fatto di convulsioni politiche di questa ex maggioranza, rimpasti, scelte imposte ai cittadini, distacco sempre più netto tra la popolazione e l'istituzione comunale. Tra l'altro la bocciatura che i cittadini di Latina hanno riservato a Coletta è ancora più forte se si considera come anche quella parte del Pd favorevole all'accordo organico con l'amministrazione è stata ulteriormente bastonata dagli elettori. Ignorare, giustificare, mistificare tutto ciò, può solo servire a tirare a campare per un pò, ma non cambia il fatto che la città ha sfiduciato Coletta e con questo voto, Latina ha espressamente detto come sia ora di archiviare questa fallimentare esperienza".