Il nuovo presidente della Provincia sarà eletto il prossimo 29 aprile. Lo hanno deciso ieri mattina i componenti della commissione capigruppo della Provincia riuniti dal vicepresidente facente funzioni Giovanni Bernasconi. Dunque nell'ultima domenica di aprile consiglieri comunali dei 33 comuni del territorio si recheranno ai seggi per scegliere chi sarà il successore di Eleonora Della Penna, dimissionaria in seguito al terremoto scatenato dall'inchiesta Touch Down che ha coinvolto il comune da lei guidato, Cisterna. Secondo la legge Delrio che ha riformato le Province, il presidente deve essere uno dei 33 sindaci del comprensorio coinvolto. Il sindaco di Latina Damiano Coletta, quello di Minturno Gerardo Stefanelli e il primo cittadino di Monte San Biagio Federico Carnevale potrebbero tentare la candidatura. Chi invece è rimasto tagliato fuori è il primo cittadino di Aprilia Antonio Terra: per lui è difficile la candidatura a presidente visto che qualche mese dopo si rinnova l'amministrazione comunale.
La riunione della conferenza capigruppo di ieri ha considerato gli scenari possibili e ha deciso che è più opportuno tornare alle urne fornendo all'amministrazione di via Costa un presidente eletto e non un vice facente funzioni. Il voto unanime ha indicato nel 29 aprile la data della consultazione. Le candidature dovranno essere presentate entro l'8 aprile. L'impressione è che venga premiata la linea del sindaco di Latina Damiano Coletta, che pare abbia insistito molto per andare al voto il prima possibile. Del resto senza Cisterna e Formia, i voti di Aprilia, Latina e Sabaudia rendono praticamente un pro forma il voto per la presidenza: il candidato delle Civiche pontine, infatti, ha una maggioranza schiacciante che neppure un'alleanza tra Pd e centrodestra può insidiare. La partita, dunque, si gioca tutta sul terreno delle Civiche, sono loro a dare le carte. Ma attenzione: nulla è scontato, nemmeno che i tre maggiori comuni siano d'accordo per portare Coletta alla presidenza della Provincia. Già il fatto di votare subito potrebbe irritare Antonio Terra, il vero outsider della coalizione civica. Terra è ben visto sia dal sindaco di Bassiano Domenico Guidi sia dal sindaco di Sabaudia Giada Gervasi. Ma escluso Terra, in campo resterebbe solo Coletta in quanto al momento Gervasi non pare intenzionata a correre. Ma proprio l'amministrazione di Sabaudia è quella che va tenuta d'occhio. Fa parte delle civiche ma è la meno orientata politicamente. Dei tre moschettieri civici, Gervasi è l'unica a non aver sostenuto ufficialmente la candidatura di Nicola Zingaretti alle regionali. Una distanza marcata con nettezza. Su di lei e la sua maggioranza potrebbero gettare gli occhi sia il Pd, se non dovesse accodarsi a sostenere Coletta ma sopratutto il centrodestra. Forza Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia e Lega sono chiamate a confrontarsi a breve per decidere. E chissà che non venga fuori l'idea di candidare un sindaco civico. La Gervasi potrebbe essere un'idea tra le altre, che metterebbe a rischio la tenuta delle Civiche pontine.
Il Pd, dicevamo. Salvatore La Penna e Claudio Moscardelli spingono per un'intesa con le Civiche che sia apripista per le elezioni comunali del 2021 a Latina. Ma è il caso per il Pd di rinunciare a un proprio candidato presidente per sostenere un civico, come già accaduto nel 2014? E' quello che bisognerà capire. Del resto il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli scalpita da tempo per quella candidatura. I tempi delle trattative sono appena iniziati. Ma c'è poco meno di un mese per trovare una quadra. Di certo, ad oggi, c'è che si voterà prima del rinnovo delle amministrazioni di Formia e Cisterna.