"Chiediamo con forza le dimissioni dell'assessore Roberto Lessio. La vicenda Ecoambiente certifica il fallimento di questa amministrazione targata LBC, che nonostante le tante belle parole sull'economia circolare dei rifiuti e così via, ha lasciato che un privato mettesse le mani sulla discarica di Borgo Montello, perdendo di fatto qualsiasi voce in capitolo", a dirlo è il gruppo di Forza Italia del Comune di Latina, composto da Giovanna Miele, Giorgio Ialongo e Alessandro Calvi; a loro si unisce il consigliere indipendente Massimiliano Carnevale. "La storia è nota – proseguono -. Questa amministrazione non fa nulla, lo ripetiamo, nulla, per salvare Latina Ambiente, troppo presa a creare un altro modello di raccolta rifiuti, prima la gestione in house (che si poteva fare comprando le quote di Latina Ambiente dal privato, opzione mai considerata), poi l'azienda speciale che per Coletta è un fiore all'occhiello, per noi un disastro annunciato. Latina Ambiente fallisce, e Coletta e Lessio si preoccupano di mettere nelle condizioni l'azienda speciale di comprare i mezzi di Latina Ambiente per permetterle di essere operativa. Abbiamo assistito a brindisi e festeggiamenti la notte del 1 gennaio 2018, per l'avvio di ABC. E nel frattempo Coletta e Lessio hanno dimenticato che Latina Ambiente era proprietaria del 51% di Ecoambiente, che a sua volta gestisce parte della discarica di Borgo Montello. Non abbiamo notizia di un minimo sforzo da parte del Comune per riprendersi la discarica, Lessio e Coletta sono rimasti a guardare, fino all'epilogo di ieri: Paguro si è aggiudicata in via provvisoria le quote di Ecoambiente, comprandole all'asta".
"In pratica – sottolineano Miele, Ialongo, Calvi e Carnevale - è accaduto l'esatto contrario di quello che dovrebbe fare un'amministrazione normale: il Comune di Latina ha scelto di controllare la raccolta dei rifiuti tramite l'azienda speciale, rinunciando a qualsiasi tipo di controllo sulla loro destinazione, la discarica, per l'appunto. Adesso tutto il sito di Borgo Montello, tutto, è in mano ai privati".
"Ora Paguro, che fa capo a Rida Ambiente e che si è vista negare la possibilità di realizzare una discarica ad Aprilia, cosa intende farci con la discarica a Borgo Montello? Bonificare e piantare fiori? Crediamo proprio di no. Crediamo invece che Paguro abbia tutto l'interesse ad avere la discarica pienamente operativa e ad ottenerne la riapertura. Ma la colpa non la diamo di certo a un imprenditore che fa il suo mestiere, la diamo al sindaco Coletta e all'assessore Lessio che hanno lasciato che tutto questo accadesse . Sindaco e assessore che dicono a gran voce che la discarica non riaprirà, ma non hanno nessuna garanzia da parte della Regione Lazio, perché, lo ricordiamo, è la Regione che stabilisce quali impianti debbano funzionare e quali no e la Regione targata Zingaretti, grande amico di Coletta, con la delibera 199/2016 ha già stabilito che in caso di emergenza si riapriranno i siti esistenti. Lessio e Coletta dovrebbero vergognarsi soprattutto nei confronti dei cittadini di Borgo Montello ai quali solo poche settimane fa hanno promesso un ristoro per i disagi patiti per i tanti anni in cui hanno convissuto con la discarica. Lessio e Coletta abbiano il coraggio di dire che hanno fallito. Hanno perso totalmente il controllo della discarica lasciando fallire Latina Ambiente e quel che è più grave è che lo hanno fatto consapevolmente. Siamo sicuri che se avessero impiegato gli stessi sforzi fatti per creare ABC, oggi parleremo di altro. E invece no – concludono -, hanno lasciato che tutto succedesse, è stata una chiara decisione politica di cui devono assumersi le responsabilità e ne devono pagare le conseguenze. Lessio si dimetta e anche il sindaco Coletta farebbe bene a chiedere scusa alla cittadinanza intera e in particolare ai cittadini di Borgo Montello che ha preso in giro".
Sul tema intervenine anche l'esponente del centrodestra Gianluca Di Cocco: "Alla Paguro nel mese di giugno fu negata la possibilità di aprire una discarica ad Aprilia e gli stessi vertici aziendali avevano candidamente dichiarato che tale bocciatura non avrebbe risolto il problema dell'eventuale apertura di nuove discariche, alludendo a dove avrebbero potuto conferire i rifiuti gli stessi comuni. Per caso la risposta era: nelle discariche già esistenti, oggi al tracollo? Così ecco che oggi all'asta la stessa società Paguro acquista per il 51% la società ECOAMBIENTE di Borgo Montello, che detiene parte della discarica.Con la scelta di mandare in fallimento la Latina ambiente l'amministrazione guidata da Coletta aveva tenuto in considerazione questo scenario?, o è 'semplicemente' un'azione che non è stata valutata, testimonianza dell'ennesima amnesia comunale? il che rende l'idea di come si stia agendo in Piazza del Popolo. Ecoambiente appunto gestisce gli invasi S0, S1, S2 ed S3 della discarica di Borgo Montello, con il fallimento di Latina Ambiente, la curatela fallimentare ha prima disposto la vendita con diritto di prelazione alla parte privata. Una volta fallito questo tentativo, si è andati verso l'asta del 51% della società che era di Latina Ambiente. Chiediamo lumi al sindaco Coletta, che qualche settimana fa davanti ai sospetti avanzati dal senatore Maurizio Gasparri aveva bollato come deliranti quelle dichirarazioni: beh, chi è che è scosso da deliri oggi?
Ora mi domando, la Paguro avrà intenzione di piantarci fiorellini e piante nella discarica, oppure sfruttando il decreto regionale 199/2016 che autorizza le riaperture dei siti esistenti in caso di emergenza, Latina ospiterà, l'immondizia anche di Roma, visti i suoi innumerevoli problemi? L'indirizzo, sempre se tutto sarà confermato, scaturito dai periti dello studio associato Alaia che ha impacchettato l'offerta, prevedrà la valorizzazione degli invasi esistenti e il suo potenziale quindi, se non ho capito male, parliamo di un aumento della portata dei conferimento e futura probabile concessione di un ulteriore milione di metri cubi di un nuovo invaso denominato lotto. A questo aggiungiamo l'autorizzazione già in essere che consente alla Ecoambiente di realizzare un polo impiantistico composito di un impianto di trattamento biologico e un impianto per la valorizzazione della frazione organica raccolta in modo differenziato per la produzione di compost. Quindi, sempre se tutto confermatoci, ciò che ci è stato presentato, è inutile nasconderci, si chiama legittimamente "business" dei rifiuti.
Gestione invasi e gestione polo impiantistico, assoggetteranno alla schiavitù e alla servitù, ulteriormente un territorio già devastato, vale a dire un territorio completamente vessato alla monnezza. Ricordo e lo rammento specialmente al capoluogo, che la conferenza dei sindaci ha approvato un emendamento unico al piano provinciale dei rifiuti, redatto dalla provincia nel 2016. Gli emendamenti sono stati presentati dai Comuni di Latina (otto), Aprilia (tre) e Cori (uno), emendamenti che poi sono confluiti in un unico emendamento approvato all'unanimità dall'Assemblea. Riguardano essenzialmente il numero e la tipologia degli impianti (saranno privilegiati nuovi impianti di proprietà pubblica), la determinazione di un ristoro per le comunità che li ospiteranno e l'esclusione dei siti non ancora bonificati, oltre alla salvaguardia dei territori interessati da eccellenze agricole, sorgenti e usi civici. Forse è il caso che il Comune retto da Coletta la smetta di studiare e cominci ad agire, magari cominciando finalmente a scrivere il libro bianco".