Stop all'erogazione della fornitura di acqua a terzi derivata da determinati pozzi: a rischio un migliaio di utenze. È quanto disposto dalla Provincia di Latina a seguito di controlli della Forestale e ieri il problema è stato discusso dal Consiglio comunale. Nel frattempo il sindaco Antonio Fargiorgio ha chiesto la sospensione del provvedimento e venerdì è prevista la prima riunione di un tavolo tecnico (interessati Provincia, Regione e Prefettura) per cercare una soluzione. Il dibattito, dai toni pacati, è andato avanti per quasi tre ore. Il sindaco Fargiorgio ha fatto il punto spiegando la natura del problema. In pratica si tratta di alcuni pozzi regolarmente autorizzati, ma non per la concessione a terzi che invece viene effettuata da anni. Una grana che si trascina da decenni e che alla fine ha portato la Provincia di Latina (competente in materia) a inviare una nota il 14 marzo chiedendo lo stop delle erogazioni. Un problema che riguarda circa mille utenze e, calcolando tre o quattro persone a utenza, una platea di oltre tremila cittadini. Esclusa l'ipotesi di una dichiarazione di pubblica utilità finalizzata all'esproprio, né tantomeno c'è l'intenzione di finire nelle aule di giustizia: «L'obiettivo - ha detto il prima cittadino - è quello di risolvere la questione a livello istituzionale». Il sindaco Fargiorgio ha spiegato di essersi attivato immediatamente chiedendo la sospensione del provvedimento. «Siamo pronti a sostenere le ragioni dei cittadini - ha detto - ma nel rispetto del dettato normativo. L'amministrazione deve far rispettare la legge». Dai banchi dell'opposizione, in particolare da Cece e Agresti, si è parlato di sottovalutazione dell'emergenza. «Non dovevamo arrivare al provvedimento della Provincia, qualcosa - ha detto Cece - si poteva e doveva fare prima». Dello stesso avviso Agresti, che ha domandato per quale motivo non siano stati fatti prima tavoli di concertazione. «Forse - ha detto - sarebbe stato possibile evitare questo atto dovuto della Provincia». Una "colpa" non imputabile all'amministrazione Fargiorgio, come ribadito da più parti, visto che il problema si trascina da parecchi anni. L'obiettivo da perseguire, sul quale sono stati tutti d'accordo, è quello di tutelare l'utenza. Il consigliere Luca Iudicone ha sostenuto che l'Ente, a suo dire, dovrebbe elevare comunque le sanzioni per evitare di incorrere in un eventuale danno erariale nei confronti di chi ha svolto il servizio «in modo irregolare». Alla fine il Consiglio comunale ha proposto e approvato una mozione per istituire una commissione ad hoc chiamata ad affiancare il sindaco in questo percorso. Formalmente esclusa, come accennato, un'eventuale procedura di esproprio, sulla quale il sindaco a nome della maggioranza ha più volte espresso la propria contrarietà. La proposta è stata approvata con 12 voti favorevoli, un contrario (Iudicone) e un astenuto (Soscia). Ora si attende il vertice del 23 marzo per approfondire la problematica e cercare una strada percorribile per trovare una soluzione.