E' il consigliere comunale Andrea Bennato a fare da termometro dei rapporti tra il gruppo consiliare di Gianfranco Sciscione e il resto della maggioranza Procaccini. Era lui giusto dieci giorni fa a scattare un selfie con l'onorevole Francesco Zicchieri, alla vigilia dell'annuncio, seguito da una conferenza stampa, dell'ingresso suo e dei suoi colleghi Domenico Villani e Gianfranco Sciscione, nel partito della Lega. «Si torna a casa, dopo 20 anni», più o meno il tenore del suo post. Ed è sempre lui, Bennato, dopo dieci giorni a smentire tutto. Con una foto che ritrae ancora una volta il gruppo Sciscione (Gianfranco Sciscione, Domenico Villani e lo stesso Bennato) a cena con l'intera maggioranza e il sindaco Nicola Procaccini. Come se non fosse accaduto nulla. «La differenza la fanno i numeri e la lealtà», scrive ora Bennato. «Uniti si può. Forza Terracina».

E' così la politica dei giorni nostri. Fa e disfa in men che non si dica. Gli elettori la vedono oscillare, spesso senza capire. Il ripensamento degli sciscioniani era stato annunciato. Quei toni duri sulla gestione dei migranti, l'avvertimento che, da quel momento in poi, Sciscione e soci si sarebbero sentiti liberi di votare chi volevano alle provinciali, parlavano di un'alleanza finita e dell'adesione al partito nuovo, la Lega di Matteo Salvini. Sembravano solo piccole discrepanze da appianare, quelle che vedevano Zicchieri ripetere che la Lega sarebbe rimasta all'opposizione, e Sciscione apparire morbido, deciso sì ad essere uomo della Lega ma leale con gli elettori. E invece è durata poco. A carte scoperte, ci si è forse resi conto di aver fatto i conti senza l'oste. Zicchieri, nella Lega, era in partenza per Montecitorio ma a Terracina resta tutto il suo gruppo, il partito, quello che lo ha sostenuto in tutta questa campagna elettorale. A cominciare dal coordiantore Giancarlo Zaratti. Se il simbolo della Lega entra con quattro consiglieri in Consiglio comunale, il partito non può restarne estraneo. Ed è lì che gli sciscioniani hanno frenato. Ricevere la linea politica dall'esterno sarebbe stata troppo dura da spiegare agli elettori, che hanno votato un movimento civico indipendente. Così, dopo 10 giorni di caos, si è tornati al punto di partenza. Abbiamo scherzato: l'alleanza Procaccini-Sciscione regge. Almeno per il momento.