Un maresciallo dei carabinieri per ricompattare il centrodestra dei partiti con i consiglieri del polo civico. Dopo mesi di indiscrezioni trapelate e subito smentite, il centrodestra unito ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Domenico Vulcano e ribadito il proposito di archiviare i 9 anni trascorsi tra i banchi dell'opposizione. Con l'allestimento proprio delle grandi occasioni e alla presenza dei rappresentanti di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e liste Aprilia Valore Comune, Apl, Lista Grillo, Progetto Apriliano, Noi per Aprilia, Vulcano ha mosso i primi passi verso la tornata elettorale del 10 giugno, tentando a fatica di dismettere le vesti di militare, padre e marito per calarsi nel ruolo di candidato sindaco di una coalizione composita che guarda a destra sotto l'egida dei partiti. «Un nome apriliano e condiviso» è stato il motto pronunciato all'unanimità sia da quei partiti che nel suo nome hanno sempre creduto, sia dai civici che solo dopo lunghe trattative hanno intravisto nel maresciallo di stanza a Velletri la possibilità di poter tornare a governare. E lui dopo aver rotto gli indugi e non senza un velo di commozione quando ha voluto dedicare la campagna elettorale alla mamma «colpita da un male incurabile» e alla sua famiglia che con i cittadini dovrà ora sparire il tempo, ha voluto ringraziare tutti per la fiducia accordatagli e accennare qualche punto del programma elettorale. «Non promettiamo miracoli – ha dichiarato Domenico Vulcano – ma abbiamo un percorso chiaro da seguire. Non vogliamo discariche sul territorio. L'economia locale non vivrà sui rifiuti ma sulla valorizzazione del comparto agricolo. Serve un nuovo piano regolatore per rassettare il disordine urbanistico generato dalle troppe varianti e soprattutto serve imporre la legalità che la coalizione civica di Terra non ha saputo garantire». Una legalità che passerà attraverso «liste pulite» con il controllo del certificato penale di ogni candidato. A benedire il neocandidato i referenti provinciali dei tre partiti, insieme ai rappresentanti locali, Alessandro Calvi, Nicola Calandrini e Matteo Adinolfi.