Massaggi e attività da estetista effettuati senza alcuna qualifica. Due ordinanze del sindaco Antonio Terra impongono la cessazione dell'attività ad altrettanti esercizi apriliani. Entrambi gestiti da personale di origini cinesi.
E' stato il sopralluogo dei carabinieri del Nas di Latina a portare alla luce alcune importanti irregolarità. Quando i militari si sono presentati in via Toscanini ed in via Bruxelles per controllare i due centri massaggi hanno scoperto che a lavorare c'erano dipendenti privi di qualsivoglia qualifica. Non solo. Le due attività in quanto registrate come operanti nel campo dell'estetica, presuppongono la presenza in sede di un direttore tecnico che, unitamente alla qualifica e alla costante formazione del personale, dovrebbero garantire la sicurezza degli utenti. Niente di tutto questo invece è stato riscontrato dai carabinieri nelle due attività, gestite da una 47enne (quella di via Bruxelles) e da un 43enne residente a Roma quella di via Toscanini. I due proprietari avevano presentato in Comune tutti i documento indicando nel primo caso una direttrice di 30 anni originaria di Roma e nel secondo caso una 53enne originaria di Frascati. Dopo le sanzioni emesse già al termine dei controlli dai carabinieri diretti dal comandante Felice Egidio la palla è passata all'amministrazione comunale. Il sindaco, accertata l'insussistenza delle condizioni minime di sicurezza necessarie per la salvaguardia della incolumità delle persone ha quindi emesso due ordinanze (la 133 e la 134) con cui dispone la chiusura, con effetto immediato, dell'attività di estetica. Atti firmati il 10 aprile e pubblicati nelle scorse ore che, tempi tecnici di notifica permettendo, ora porteranno alla chiusura delle due attività che, ieri mattina, erano ancora del tutto operanti.
C'è anche un terzo negozio, questa volta di generi casalinghi e detersivi, sempre gestito da immigrati di origini cinesi che dovrà chiudere. Solo temporaneamente però, per tre giorni. Una sanzione accessoria ad una serie di verbali e multe comminate dai militari della Guardia di Finanza, disposta dall'Agenzia delle Entrate. I finanzieri infatti, in più occasioni hanno accertato la mancata emissione degli scontrini. Un primo verbale, poi un secondo e un terzo. Una condotta reiterata che permette all'Agenzia di disporre una chiusura temporanea che può arrivare a 6 giorni (già altri due negozi simili hanno infatti chiuso per una settimana nei mesi scorsi). Il tutto per cercare di riportare la legalità in un settore che troppo spesso sembra allo sbando.
Il caso
Una Chinatown senza regole e leggi, scattano le ordinanze di chiusura
Aprilia - Direttore e dipendenti non hanno i titoli per esercitare la professione: il sindaco impone la cessazione dell’attività di estetica in via Toscanini e via Bruxelles