Accuse di spartizioni, di inciuci, di accordi di potere. Una serie di veleni e insinuazioni a cui il presidente del Pd Mauro Visari dice «ora basta». Dopo la vittoria di Carlo Medici in Provincia, sostenuto da un'alleanza Pd-.Forza Italia.- Idea, il sindaco di Latina Damiano Coletta ha dato nuovamente voce ai sospetti aggiungendo di temere per i percorsi di ripubblicizzazione su acqua e rifiuti. Visari a questo gioco al massacro pone il cartelo stop.
«Quando si chiude la campagna elettorale bisognerebbe finirla con la propaganda - argomenta il presidente provinciale del Partito democratico - Invece si continua a polemizzare e questo è il modo migliore per avvelenare il clima. Coletta si è battuto duramente con ogni mezzo, ma ha perso. Eppure esterna per attaccare il Pd in modo scomposto. Dal sindaco del capoluogo ci si attenderebbe sobrietà, autorevolezza, quantomeno stile». Visari poi passa ad analizzare i temi, i contenuti. «Coletta sostiene che siano a rischio i percorsi legati al piano dei rifiuti e alla ripublicizzazione dell'acqua. Non si capisce davvero per quale ragione visto che entrambe sono stati costruiti e condivisi dall'unanimità dei sindaci della provincia Coletta compreso.
Assurda invece l'accusa di "poltronificio". Le società partecipate della provincia sono già state chiuse, quindi non ci sono nomine da effettuare. Per quanto riguarda acqualatina le nomine non sono di competenza del presidente della provincia, bensì dei Sindaci.
Tutto ciò sembra dunque mera propaganda politica senza nessun rapporto con la realtà. Coletta è libero di ambire a tutte le poltrone che vuole ma cerchi di evitare giustificazioni a posteriori con motivi programmatici di cui si autoproclama guardiano. Il piano provinciale rifiuti è già stato approvato dalla Provincia all'unanimità dei Sindaci, compreso lui. Sulla gestione pubblica dell'acqua ci aspettiamo la sua collaborazione e auspichiamo che lui non sia condizionato. Nessuno ha polemizzato con Coletta quando ha indicato chi ha rappresentato i privati (come Cupellaro) ex Ad di Acqualatina, poi nominato in cda di Acqualatina da Coletta grazie anche ai voti del centrodestra. Coletta si apra al dialogo, collabori, e troverà porte aperte. In gioco non ci sono i destini personali, ma la credibilità di una classe dirigente ».