"Se la discarica di Borgo Montello dovesse riaprire, sarò il primo a occupare per protesta quel sito" Si è chiuso con questa affermazione del sindaco di Latina Damiano Coletta il dibattito in Consiglio comunale sulla vicenda della vendita del 51% di Ecoambiente, la societhaà che gestisce la discarica di Montello. Quella quota di pacchetto azionario era nelle mani della società Latina Ambiente, ora fallita e in liquidazione, e pertanto il tribunale ha messo all'asta la partecipazione che era in mano anche del Comune. I consiglieri di opposizione avevano chiesto la convocazione dell'assise per capire la ragione per cui il Comune non ha proceduto a presentare offerte per la quota azionaria e per sapere quali azioni sono in essere per fermare una eventuale riapertura della discarica medesima.

L'assessore all'Ambiente Roberto Lessio ha provato a dare risposte. Sulla mancata presentazione di una offerta del Comune all'asta, Lessio ha detto che "l'indirizzo politico del Consiglio era chiaro: si insegue la gestione pubblica. Oltre tutto la proprietà del 51% di Ecoambiente era di Latina Ambiente, società che è fallita. E non per colpa nostra, non siamo noi ad averla fatta fallire. Ci siamo ritrovati il problema. La discarica comunque non riaprirà dal momento che ancora non è completato il percorso di bonifica degli invasi, come previsto dalla legge. Fino a quando non saranno rispettati gli impegni, non si può fare nulla su quell'area".Lessio ha anche sottolineato come la scorsa settimana si sia tenuta una conferenza dei servizi assieme a Ecoambiente e Indeco. I nuoi manager di Ecoambiente, come i precedenti, hanno chiesto la possibilità di poter abbancare nuovi rifiuti per fare economia e poter così provvedere alla bonifica del sito S0". Cosa su cui il Comune è ovviamente contrario.

Lo stesso concetto di Lessio lo ha espresso da Dario Bellini, capogruppo di Latina Bene Comune, secondo cui "per l'opposizione il Comune avrebbe dovuto pagare 2,5 milioni di euro per una scatona di monnezza. Bene. Questo sarebbe stato il vero danno per il nostro ente. Un affarone. Per fare cosa, poi?". Secondo la minoranza per evitare speculazioni su quel sito e scongiurare qualunque riapertura dello stesso. Enrico Forte, consigliere del Partito democratico, ha provato in qualche modo a chiarire il concetto: "Non possiamo prenderci in  giro: la legge dice che il ciclo dei rifiuti si chiude in provincia e laddove ci sono impianti di Tmb è necessario che questi abbiano una discarica a servizio. Quindi il discorso della discarica non è per niente chiuso. E se c'è una emergenza? . si chiede Forte che continua - La vera scommessa oggi è sull'impiantistica e sui siti di smaltimento. E' lì che il settore pubblico, il Comune con altri comuni limitrofi, dovrebbe operare per costruire e gestire impianti di sua proprietà. La priorità non è la raccolta dei rifiuti, quella possono farla anche i privati. Dobbiamo dimostrare di saper fare una politica industriale". Giovanna Miele di Forza Italia ha fatto rimarcare come "dalle parole dell'assessore si comprende che il rischio di una riapertura non è per nulla sventato. E il controllo di Ecoambiente è stato perso volutamente, per una scelta ben precisa". Andrea Marchiella di Fratelli d'Italia ha accusa la maggioranza "di non far nulla, qui bisogna agire" mentre Matteo Coluzzi non vede " le garanzie e le necessarie certezze per gli abitanti dell'area di Borgo Montello".

Il sindaco Damiano Coletta ha chiuso il dibattito ricordando che "La discarica di Borgo Montello per il momento non corre alcun rischio di riapertura e sarà nostro impegno fare in modo che il rischio non ci sia più.  Se dovesse riaprire, io sarò il primo a occupare per protesta il sito della discarica. Al momento possiamo dire che Ecoambiente deve effettuare la bonifica".