E' una fase determinante per Damiano Coletta, che a dicembre arriverà alla soglia di metà mandato come sindaco di Latina. Volendo usare le metafore calcistiche a lui care, il cardiologo da promessa del gol oggi arretra in difesa con una squadra che applica un rigido catenaccio per non incassare critiche. Chiuso in difesa, il team del bene comune ha il merito indubbio di aver sdoganato termini importanti come cultura, partecipazione, legalità, bellezza, diritti. Ma per la piazza zoppica nel risultato e fa parlare più per i gol non fatti che per quelli realizzati.

Sindaco i risultati non sono quelli che vi aspettavate e lei sembra aver perso per strada quei segmenti di città che la scortarono due anni fa in trionfo dalla sede di Lbc fino in Comune. Perché il feeling si è affievolito?
Io credo sia fisiologico avere una diminuzione del consenso per ogni sindaco, con scarne risorse e con rigidi vincoli normativi. Il presidente dell'Anci ha spiegato che di questo passo nessuno vorrà fare il sindaco. L'impresa, poi, è ancora più ardua in una città come Latina. Ce la stiamo mettendo tutta.
Perché è così faticoso qui?
Perché gli amministratori passati hanno preferito gli effetti speciali e le promesse che hanno causato cambiali e danni. Io ho scelto un profilo basso per arrivare alla costruzione dei sogni e non il contrario. E avevo bisogno di un tempo per la bonifica.

I settori da cui piovono critiche sono litorale, urbanistica e decoro. Qui c'è una oggettiva difficoltà a risalire la china.
E' chiaro che il lido merita altro, ma qui abbiamo approntato una task force e abbiamo in parte risolto il problema chioschi. Sul decoro è vero che si può fare meglio, ma le criticità sono un problema nazionale. Abbiamo proceduto all'assegnazione dei parchi ed è in cantiere quella pluriennale degli impianti sportivi. Sull' Urbanistica sono pronte delle delibere che sbloccheranno le situazioni in stallo.

A proposito di urbanistica perché ha cambiato il dirigente scelto da lei dopo un anno e perché non si affronta ancora il nodo dei piani annullati?
Il dirigente abbiamo ritenuto opportuno cambiarlo per vari motivi che non mi sembra corretto dire. La questione Ppe era una eredità difficile da gestire, ci sarà una riprogettazione nell'ambito della legittimità per quelli annullati, altri sono in fase di revisione e stiamo per sbloccare l'ufficio di piano.

Una cosa che ha realizzato a cui tiene particolarmente e una che avrebbe voluto e che è ancora un cruccio.

Sono fiero di aver realizzato l'azienda speciale per i rifiuti Abc perché rappresenta un cambio epocale e culturale, ne beneficierà tutta la comunità. Il cruccio è che in questo momento non riesco ancora ad agire bene nei servizi al pubblico e nelle manutenzioni. Vorrei risposte più efficaci, si lavora per migliorare questo aspetto.

Una sua consigliera di recente ha detto: abbiamo fatto poco, ma non abbiamo fatto danni. A parte il credito importante di non far parlare per inchieste e non fare danni quando dimostrerete dell'altro?
Credo che la consigliera non volesse fermarsi a quello. Sono d'accordo che questa città meriti "dell'altro" in termini di crescita, di economia, turismo, occupazione e capacità di apprezzare la bellezza. Io penso che siamo in una fase di raccolta, la rivoluzione gentile si sta compiendo ma c'è ancora da fare per riportare Latina su un binario di legalità.

Ecco, fermandoci sulla legalità lei ha ripreso a parlare di comportamenti mafiosi e sistema Latina come in campagna elettorale. Oggi però Latina è quella che governa lei, si può parlare di città mafiosa?
E' stata una lettura populista dell'opposizione che ha voluto strumentalizzare le mie frasi, il sistema Latina è esistito e ha fatto parte di un modo di governare e di gestire appalti ed eventi come fossero privilegio di pochi. Dei retaggi ci sono ancora. Non dimentichiamo che l'inchiesta Arpalo ha riguardato un professionista che ha agito illecitamente non solo nel suo ambito privato, ma amministrando la città. Questo non va sottaciuto, al netto degli attuali esponenti del partito di Maietta che credo siano pronti a cambiare le cose. Io dico di non chiudere gli occhi di fronte al tentativo di condizionare negativamente certe scelte fatte in trasparenza.

Qualche esempio di questi condizionamenti?
Ricordo i tanti accessi agli atti che paralizzano gli uffici dell'urbanistica. E anche la rivoluzione di Abc ha comportato tanti ostacoli innaturali. Quando cominciai a parlare di sistema Latina appena eletto, mi dissero che ero esagerato. Dopo pochi mesi ci fu l'inchiesta Olimpia...

Massimo Di Trento ha lasciato la presidenza del bilancio per ragioni professionali. Non crede che Lbc faccia passare il messaggio che la politica sia un peso e non un servizio?
Io credo che siano tutte persone perbene che avvertivano il peso delle aspettative. Forse non hanno valutato bene le forze e i contrappesi con i loro percorsi professionali, ma in questo vedo un grande senso di responsabilità e non un vulnus.


Squadra che non ingrana si cambia, le scelte e gli uomini di cui si è pentito?
Avendo una cultura sportiva io difendo i miei collaboratori fino all'ultimo, ma c'è un termine fisiologico per un tagliando in giunta perché qualcuno avverte la stanchezza. Metteremo risorse nuove.

Nel rimpasto di giunta ci saranno nomi di riferimento di altri partiti?
Non faccio accordi di poltrone, mi consulto con il movimento e con i consiglieri. Potrò dialogare con i partiti per avere un consiglio, ma sia chiaro che non devo accontentare nessuno.

Avete pensato anche ai 5 stelle?
Sì, stiamo dialogando con tutti. Le provinciali ci hanno dato un consolidamento politico forte. Ho perso contro una corazzata ma non 4-0, bensì al fotofinish, questo ha un valore.
Qualche consigliere di Lbc potrebbe entrare in giunta?
Non lo escludo però la linea di principio è di andare oltre Lbc, cercando figure che abbiano esperienza amministrativa, guarderò con interesse anche a chi ha fatto parte di altre giunte, compresa quella regionale.
Avete tre anni davanti. Con il Pd in consiglio maggioranza o in opposizione?
Con il Pd comunale dopo le provinciali, si è aperto un dialogo sui temi fattivo rispetto a quanto visto fino ad oggi, e possono esserci identità di vedute.
Come è il rapporto attualmente con Fazzone e Moscardelli?
Con Moscardelli mi è dispiaciuto che si sia andato oltre nelle frasi e mi auguro di chiarire. Fazzone lo conosciamo, è stratega politico di razza che ha gestito questo territorio. Io credo che rappresenti, con tutto il rispetto, un modo di far politica dal quale vorremmo tutti uscire e ha condizionato negativamente le scelte della provincia. L'occasione di sgravarsi, c'era ma qualcuno gli ha consentito di salire su questo treno: hanno vinto e accetto la sconfitta.
Lbc in Provincia è maggioranza o opposizione?
Dobbiamo uscire fuori dagli schemi abituali di lettura, con Medici ho puntualizzato i miei obiettivi che sono anche i suoi, non vedo questo dualismo: si lavorerà per gli interessi dei territori.