«Ci domandiamo perché i cittadini abbiano perso interesse nella politica, eppure la risposta è molto semplice e sotto gli occhi di tutti. Basta scorrere il dibattito politico provinciale delle ultime settimane. La politica parla di se stessa e a volte ho l'impressione che sia un modo per gettare fumo negli occhi, per nascondere da un lato l'assenza di idee, dall'altro un deficit di conoscenza e, a volte, di competenze». Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno, è anche consigliere provinciale e osserva con attenzione quanto sta accadendo nella politica pontina in queste settimane che hanno seguito la vittoria di Carlo Medici alle elezioni per il rinnovo del Consiglio. E il primo cittadino di Minturno, tra gli esponenti più autorevoli dell'ala renziana del Partito democratico, sposta l'attenzione su temi spesso dimenticati dall'agenda politica. «In provincia - continua Stefanelli - abbiamo una priorità, i giovani. È un tema purtroppo abusato, sul quale però a conti fatti non esiste una politica concreta. L'errore è ed è stato associare i giovani al futuro. I giovani vanno riportati nel presente delle politiche provinciali. Se pensiamo ai giovani come presente abbiamo l'opportunità di riavvicinarli alla politica, abbiamo l'obbligo di rafforzare la loro istruzione e la loro formazione, abbiamo l'urgenza di creare lavoro e opportunità. All'orizzonte c'è il rischio di trasformare i giovani in un problema sociale e culturale. Ecco perché il nostro compito è rendere oggi i giovani pontini più competitivi sul mercato del lavoro».
Progetto ambizioso, certo ma non impossibile secondo l'esponente del Pd. «Per fare questo - spiega Stefanelli - credo sia necessario operare su un duplice binario: innovare l'offerta formativa dell'Agenzia di Formazione e coniugarla con una riorganizzazione della rete scolastica superiore provinciale, partendo dall'analisi dei trend occupazionali. Per quanto riguarda l'Agenzia di Formazione mi aspetto dal presidente Medici un tavolo operativo di confronto con il mondo economico pontino al fine di individuare dei percorsi formativi che possano avere un concreto sbocco lavorativo territoriale per i nostri ragazzi. A questo tavolo i giovani dovranno essere protagonisti, non solo per quanto riguarda i temi, ma anche perché sarà fondamentale che una loro rappresentanza sia presente e operativa. Di pari passo, la politica e il mondo scolastico provinciale dovranno fare uno sforzo per individuare nuovi percorsi di istruzione adatti ai cambiamenti che stiamo vivendo. In più, la politica provinciale avrà anche un terzo compito, quello di stimolare la Regione Lazio a investire sempre di più su strumenti che permettano ai giovani di orientarsi meglio nel mondo della formazione e del lavoro. In questo settore l'ex assessore Lucia Valente aveva ben operato, pertanto mi aspetto che l'attuale Giunta regionale prosegua lungo il percorso tracciato e ampli e rafforzi le misure messe in campo».
«L'invito, quindi, - conclude Stefanelli - è ad analizzare la questione, individuare delle soluzione e applicarle. È terminato il tempo dei dibattiti fini a se stessi. È tempo che i protagonisti della politica provinciale smettano di voler essere in prima pagina e lascino spazio ai temi e ai cittadini».