Il 10 giugno il centrodestra ha la possibilità di prendersi tre comuni che, fino a qualche mese fa, non amministrava. Stiamo parlando di quelli più importanti, Aprilia, Cisterna e Formia, dove alle politiche e regionali la coalizione di centrodestra ha ottenuto numeri importanti, spesso ampiamente maggioritari. In due di questi comuni (Aprilia e Formia) la coalizione si presenta unita e ha grosse chance di centrare il ballottaggio o addirittura la vittoria al primo turno. A Cisterna, invece, c'è una sfida interna che potrebbe costare caro: da una parte c'è Forza Italia che perpetua la strana alleanza provinciale con il Pd a sostegno di Gianluca Del Prete; dall'altra parte ci sono Fratelli d'Italia e Lega che sostengono il redivivo ex sindaco Mauro Carturan.


Non c'è dubbio che tra i partiti che compongono la coalizione, sia Forza Italia quella ad avere le responsabilità maggiori in questa tornata. Gli azzurri sono da sempre uno dei partiti più radicati del territorio e anche in periodi di eclissi nazionale, hanno sempre mantenuto un trend positivo nella provincia pontina. Per questa ragione anche stavolta Fazzone e i suoi non possono sbagliare. Ma il senatore azzurro ha anche altre ragioni per spronare i suoi a fare il meglio possibile. Da una parte perché spera che Forza Italia resti primo partito in provincia (come è attualmente) invece di essere scavalcato dall'arrembante Lega. In secondo luogo c'è la questione sindaci: il sogno sarebbe ottenerli tutti e tre, cioè portare il centrodestra alla guida di Aprilia, Cisterna e Formia. In questo modo Claudio Fazzone e il centrodestra non solo avrebbero il controllo di tre importanti città della provincia ma tornerebbero centrali negli equilibri delle varie conferenze dei sindaci ed in particolare per quella dell'Ato 4. Per non parlare dell'assemblea dei soci di Acqualatina, il vero centro di potere rimasto in terra pontina.


Per Fazzone il vero colpo sarebbe conquistare Aprilia: la città simbolo della lotta contro Acqualatina potrebbe diventare città simbolo del nuovo corso della ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico, benedetto dallo stesso senatore azzurro. Se portasse a casa anche Cisterna e Formia, il centrodestra avrebbe completato il capolavoro: il percorso per l'acqua pubblica dovrebbe passare per forza per il centrodestra.