Nei palazzi romani della politica si fa sempre più strada l'idea che al ritorno alle urne possa esserci un'intesa tra Lega e Movimento 5 Stelle, basata su quel Contratto di Govenro che diventerà automaticamente programma elettorale. Un'intesa per un fronte unico che, fosse stato al voto lo scorso 4 marzo, avrebbe la maggioranza assoluta in Parlamento, una cosa mai accaduta nell'Italia repubblicana. E siccome il tempo che separa dal voto è strettissimo, difficilmente quei numeri possono essere modificati più di tanto alle urne. Una vittoria che sarebbe schiacciante e consegnerebbe a Lega e M5S la guida salda del Paese. Ma il Carroccio è davvero pronto a mollare il centrodestra, ossia Forza Italia, e ad allearsi con Luigi Di Maio? Da quanto sta accadendo nei territori che vanno al voto il 10 giugno prossimo sembra proprio di sì.
In molte città d'Italia in cui il Movimento 5 Stelle non ha certificato e presentato una propria lista, in questi giorni gli emissari della Lega stanno contattando i meetup per capire se sia possibile una convergenza sui candidati della lista della Lega se non addirittura sul candidato sindaco stesso. Il problema, chiaramente, è che i salviniani sono quasi ovunque alleati col centrodestra e quindi i grillini difficilmente riescono a muoversi in favore dei nuovi sodali. Nella provincia pontina tentativi di contatti si registrano solo ad Aprilia, unica delle grandi città pontine al voto il prossimo 10 giugno in cui il Movimento 5 Stelle non ha presentato una propria lista.
Ma il vero punto da chiarire è quello relativo alle elezioni politiche che ci saranno dopo l'estate. L'accordo con la Lega comincia a far breccia dalle parti di M5S. Carlo Sibilia, uno dei deputati di lungo corso, dice: «Alle prossime elezioni dovremmo presentarci con lo stesso programma scritto in queste settimane di trattative e con la stessa squadra di Governo, compreso Giuseppe Conte come premier. E riproponendo agli italiani questo stesso progetto di governo, chiedere nei fatti agli italiani un referendum tra la politica del popolo e quella dei Palazzi». Ovvio che altri suoi colleghi siano più cauti rispetto a questa eventualità, ma il tema è decisamente sul tavolo. Un argomento che inizia a circolare anche tra i meetup della provincia pontina. Certo in pochi a Latina riescono a immaginare all'interno della stessa coalizione personaggi come Bernardo Bassoli, Gaia Pernarella, Francesco Ricci, Marinella Pacifico, Raffaele Trano con Angelo Tripodi, Matteo Adinolfi, Claudio Durigon, Francesco Zicchieri, Andrea Fanti o Marilena Sovrani. Ma gli elettoi in Italia hanno digerito di molto peggio. Quindi, tutto è possibile.