Non è una novità che lo spirito di squadra di Latina Bene Comune, solido perno attorno al quale hanno ruotato protagonisti e organizzazione dal movimento fino al consiglio, si sia affievolito. «Uno per tutti e tutti per uno» valeva i primi mesi quando l'entusiasmo era trainante, ma oggi le fronde interne in Lbc, individuabili come in ogni movimento politico che si rispetti, stanno emergendo con molta più forza alla luce degli scarni risultati visibili della civica nella gestione del capoluogo. Una sofferenza generale espressa a più riprese sia con interventi mirati e precisi, come quelli recenti in consiglio comunale, di Massimo Di Trento e Olivier Tassi che hanno messo in luce la disorganizzazione gestionale che emerge all'interno della macchina amministrativa, sia in alcuni scambi di vedute a distanza tra consiglieri (in una commissione ambiente recente qualche scintilla c'è stata anche tra Dario Bellini e Salvatore Antoci). In linea generale alcuni consiglieri si stanno ponendo il problema di rappresentare al sindaco alcuni snodi critici non più rinviabili, primo tra tutti lo sbilanciamento dei ruoli, una vecchia pecca che con il tempo non è stata risolta. Alcuni consiglieri lamentano di essere stati gli ultimi, in alcune occasioni cruciali, a conoscere atti importanti e di essere spesso chiamati solo ad alzare la mano in assise. Tra gli atti arrivati in ritardo all'esame della maggioranza consiliare ci sono il recente consuntivo, ma anche la relazione dei revisori dei conti e la situazione sui debiti fuori bilancio. Una contraddizione che sta portando alla snaturamento del ruolo del consiglieri che dovrebbe dare l'indirizzo e il controllo ma che risentono della gestione verticistica del direttore generale Rosa Iovinella e del vicesindaco a cui Coletta avrebbe delegato la gestione politico -amministrativa. L'altro punto di contestazione si concentra, come è noto proprio nella super manager che, a detta di alcuni, avrebbe imbeccato su passaggi importanti come quello di Abc che necessitavano di maggior controllo del consiglio e di cui si conosceranno gli effetti in seguito.
Il mancato indirizzo del consiglio su alcuni snodi nevralgici del bilancio è un passaggio che richiamano anche i revisori dei conti. Questi segnali di malumore sono normali e ciclici in un movimento politico, starà al sindaco e al movimento canalizzarli e capire se preludano a un dibattito infuocato da resa dei conti da dirimere o se siano l'inizio di una nuova fase di rinnovamento della civica, fase che, al momento, sembra necessaria.
Politica
Latina Bene Comune, cresce la fronda del malumore interno
Latina - Alcuni consiglieri premono per una verifica di criticità e obiettivi. La sofferenza espressa anche da interventi in Consiglio comunale