Prende sempre più consistenza l'incarico di sottosegretario al Lavoro per Claudio Durigon, parlamentare pontino della Lega. La definizione della spartizione delle poltrone di sottogoverno tra Lega e Movimento 5 Stelle ci sarà solo la prossima settimana e assieme a queste caselle saranno riempite anche quelle delle presidenze di commissione nei due rami del Parlamento.
Il fine settimana alle porte servirà in pratica per definire in che maniera saranno suddivisi gli spazi di sottogoverno, dal momento che molti incarichi sono in conflitto e soprattutto bramati da entrambi i partiti componenti della maggioranza. Non è nemmeno escluso, poi, che qualche incarico possa essere affidato a parlamentari di Fratelli d'Italia, in quanto il partito di Giorgia Meloni si è astenuto sulla fiducia e viene considerato membro esterno del Governo Conte.
Sarà necessario quindi un incontro tra Di Maio e Salvini per giungere alla definizione degli accordi e degli incarichi di viceministro e sottosegretari. Nella partita è spettatore interessato il deputato di Latina Claudio Durigon. L'ex sindacalista dell'Ugl è in corsa per ottenere un ruolo da sottosegretario al Lavoro. Si tratta del ministero in mano a Luigi Di Maio, che mette insieme Sviluppo economico e Lavoro, appunto. Durigon, nelle idee di Salvini, dovrebbe essere sottosegretario al Lavoro ma potrebbe esserci spazio anche per un sottosegretario allo Sviluppo economico. E questa doppia casella di sottogoverno è una delle ragioni per cui si è rallentata la partita delle nomine.


A favore di Durigon giocano molti aspetti: l'esperienza, in primo luogo. Durigon è stato per anni ai vertici del sindacato Ugl e da qualche tempo è anche responsabile nazionale delle politiche del lavoro per la Lega. Un ruolo che sembra essere, appunto, un trampolino di lancio verso l'incarico di Governo. Inoltre, uno degli argomenti su cui Luigi Di Maio lavorerà da subito è quello della riforma dei centri per l'impiego, che saranno fondamentali per il futuro reddito di cittadinanza. E Durigon in materia di riforma dei centri per l'impiego, è all'avanguardia. «I centri dell'impiego costano tantissimo e sono inutili. Una macchina farraginosa che dà lavoro solamente al 3% dei disoccupati. Una percentuale ridicola, figlia del mancato decollo dell'Anpal, dell'endemica inefficienza dei centri di collocamento pubblici e dello scontro Stato-Regioni. Fattori che inevitabilmente hanno portato al fallimento del piano per le politiche attive del Governo». In merito ha presentato anche una interrogazione. Altro tema che sta a cuore a Durigon è quello dell'abolizione della legge Fornero. Intanto per Zicchieri sono sempre in piedi due chance: la guida del gruppo alla Camera, che gli darebbe una visibilità nazionale enorme e la presidenza della commissione Antimafia, dove però deve vedersela con diversi grillini.