Qualche volto conosciuto, tante facce nuove - alcune delle quali giovani - e con la fascia tricolore colui che - si dice in paese - è nato per fare il sindaco di Bassiano. Ieri mattina, nel palazzo comunale, è iniziato ufficialmente il nuovo mandato di Domenico Guidi come primo cittadino del paese, affiancato da sette consiglieri di "Bassiano Futura" e con l'opposizione rappresentata da due esponenti di "Grande Bassiano" e dal candidato sindaco di "Amare Vassiano".
Si tratta di un Consiglio rinnovato rispetto ai cinque anni precedenti - alla seduta era assente solo Giuseppe Fonisto -, che ha voluto comunque rieleggere Costantino Cacciotti come sua guida.
L'assise si è aperta con la consegna di un omaggio floreale alle donne dell'assise, prima degli auguri unanimi dei consiglieri alla collega Giorgia Avvisati, la più giovane componente di questo gruppo di governo.
Poi, dopo le formalità di rito e qualche intervento dei due rappresentanti dell'opposizione presenti - Ruggero Cacciotti e Lorenzi - è arrivato il giuramento di Guidi che, come da prassi, ha indossato la fascia tricolore.
Successivamente, il sindaco - in un lungo intervento - ha delineato il programma di mandato, senza mancare di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Lavoreremo per migliorare lo sviluppo del paese - ha esordito -. Bassiano non ha nulla da invidiare ad altre realtà italiane, europee e del mondo. Ci sono grandi potenzialità ancora inespresse. Vogliamo puntare forte sul tursimo: fin dal dopoguerra la Bassiano del futuro è stata impostata così. I cittadini, nel tempo, avevano contratto mutui per rimanere in questo territorio, ma poi ha prevalso l'indole dell'andare via. Oggi dobbiamo tornare a concepire il paese grazie al rapporto fra ambiente, turismo e cultura. Mancano ancora delle strategie di marketing più profonde, ma stiamo investendo su coloro che possono collaborare per migliorare le attività che promuove il paese. D'altronde - ha aggiunto Guidi - non abbiamo più fabbriche, sono abbandonate, il lavoro non c'è. È rimasto solo il polo chimico farmaceutico, ma quanto durerà? Per guardare verso fuori abbiamo messo un'antenna per interconnetterci col mondo e, invece, qualcuno ha detto no. Io dico - ha tuonato - che non possiamo fare la guerra e sono rammaricato soprattutto da quei giovani che la pensano in quel modo, che contestano l'antenna. Apprezzo, invece, chi ci dice che dobbiamo fare di più, ma non ho voglia delle becere beghe, voglio mettermi al servizio dell'intera comunità. Il 70% dei cittadini ha detto sì a questa esperienza di governo con una squadra rinnovata, composta da persone con tanta foza di volontà e che, come me, vogliono impegnarsi perché vogliono bene al paese, a questa comunità fatta di sentimento e passione».