«Per vincere bisogna andare oltre il mondo del centrodestra, perché oggi la politica ha paradigmi nuovi. Dobbiamo sederci tutti attorno a un tavolo e lì indicare i progetti e le idee realizzabili per cambiare la città, evitando di ridurre il dibattito a nomi e sterili personalismi». Il capogruppo di Forza Italia Giorgio Ialongo è convinto che l'unica strada che ha il centrodestra per rilanciarsi sia quella di una innovazione vera anche nei modi di fare politica. Ma sopratutto i partiti non devono essere autoreferenziali ma aprirsi ai contributi esterni, in particolare a quelli delle associazioni e dei cittadini.


Durante l'appuntamento all'hotel Europa organizzato da Forza Italia, Ialongo ha azzardato una previsione: «Tra un anno saremo qui a parlare di quello che vogliamo per la città, della nostra idea di governo. Perché credo che questa amministrazione comunale ha scarse prospettive>. Un concetto che oggi Ialongo conferma in toto. <La crisi di Latina Bene Comune è evidente - afferma il capogruppo di Forza Italia - Coletta prova a dissimulare cambiando le parole, usa rinnovo invece di rimpasto. Ma la sostanza non cambia. In meno di due anni abbiamo assistito a consiglieri che si dimettono, che lasciano le presidenze di commissione perché non riescono a conciliare lavoro e attività amministrativa, abbiamo visto assessori dimettersi in aperta polemica come Antonio Costanzo e altri in quanto incappati in vicissitudini giudiziarie come Gianfranco Buttarelli. Ora assistiamo alle dimissioni di Antonella Di Muro che arrivano sonoramente prima che Coletta le tolga la delega. Il sindaco fa finta che tutto questo sia normale. In realtà è una crisi evidente che prima o poi porterà Lbc ad implodere. Per questo dico che Forza Italia e il centrodestra tutto non possono farsi trovare impreparati.
E questo cosa significa? Cosa deve fare il centrodestra per essere pronto?
Per prima cosa dobbiamo pensare a organizzare un tavolo al quale trovino posto tutti i soggetti del centrodestra, i partiti ma anche le associazioni e i movimenti civici che si riconoscono in un'altra idea di città che non sia quella che propone Lbc. In quel consesso sarà possibile mettere in fila le idee e le proposte che sono effettivamente realizzabili in tempi certi. Solo così si costruisce l'alternativa. Se iniziamo invece a fare la sfida dei nomi ci facciamo solo del male.
Chi dovrebbe esserci a questo tavolo?
Per vincere le prossime elezioni credo che abbiamo l'obbligo di andare oltre la coalizione di centrodestra così come la conosciamo oggi. Abbiamo il dovere di comprendere che il mondo della politica è cambiato, ha paradigmi diversi che dobbiamo saper interpretare. Al centro di tutto dobbiamo porre i programmi, le cose da fare. Ma è chiaro che tutto il centrodestra dovrà sentirsi rappresentato.
Forza Italia è data in grande difficoltà. In provincia i consensi resistono ma la situazione è comunque peggiore che in passato. Come se ne esce?
Forza Italia ha bisogno di una riqualificazione. Dobbiamo tornare a essere il punto di riferimento per i cittadini. Ed essere a loro più vicini. Io ho creato degli sportelli di assistenza ai cittadini e le persone che vengono chiedono proprio questo: contatto, condivisione, spiegazioni. Vogliono essere ascoltate e chiedono un luogo di confronto. Un posto in cui discutere. Forza Italia deve diventare questo. Serve una rivoluzione al nostro partito e siamo pronti a rimboccarci le maniche per realizzarla.
Teme che la Lega possa portare via consensi e dirigenti a Forza Italia?
La Lega sta facendo il suo percorso politico e lo fa in modo rispettabile. Noi di Forza Italia però marchiamo la nostra differenza, di idee e proposte. Sono convinto che ognuno è libero di fare le proprie scelte e dunque anche di aderire alla Lega se non si trova più bene in Forza Italia come in qualsiasi altro partito. Non so sinceramente se qualcuno da Forza Italia vuole andare nella Lega ma posso assicurare che io, personalmente, sto benissimo in Forza Italia, è il mio partito, la mia casa e resterò qui.