«Non nascondo che c'è preoccupazione sulla situazione di ponti e strade in provincia». Lo afferma il presidente Carlo Medici. Non vuole creare allarmismo ma nemmeno nascondere le enormi difficoltà che l'amministrazione provinciale incontra per effettuare verifiche, controlli e manutenzione sull'intera rete stradale di competenza. «Nel bilancio, per il 2018, sono sttai impegnati 1,3 milioni di euro. Per il prossimo triennio 2,8 milioni. Ma è poco, purtroppo. In passato, tanto per far capire la situazione, l'impegno per la manutenzione ordinaria era di 6-7 milioni di euro». Effetti perversi della riforma Delrio, quella che doveva abolire le Province e che invece è rimasta a metà con l'unico effetto concreto di svuotare gli enti di soldi e competenze.
La presa di posizione dell'Unione delle Province
Proprio nelle ore in cui a Genova crollava il ponte Morandi, facendo 38 vittime, l'Unione delle Province italiane, attraverso il presidente Achille Variati, lanciava un appello al Governo Conte, lamentando proprio la difficoltà di effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria per strade e viadotti. «Le Province italiane – ha dichiarato ieri il presidente della loro Unione (Upi), Achille Variati - gestiscono 130mila chilometri di strade e almeno 30.000 tra ponti, viadotti e gallerie: con i tagli indiscriminati della manovra economica del 2015 è diventato impossibile programmare la manutenzione, che è determinante per garantire la sicurezza. I tecnici delle Province ormai sono costretti ad effettuare i controlli a vista. Quando il pericolo è evidente – prosegue Variati - ‘'unica possibilità che abbiamo è di chiudere tratti di strada. Siamo arrivati ad oltre 5.000 chilometri di strade, compresi ponti e viadotti, chiusi per frane, smottamenti o perché insicuri, e su oltre il 50% della rete viaria siamo stati costretti a fissare il limite di velocità tra i 30 e 50 chilometri orari».
A Latina risorse al lumicino
Una linea che conferma in pieno anche Carlo Medici. Secondo il presidente della Provincia «i soldi necessari per effettuare controlli e interventi non ci sono». Il numero uno di via Costa spiega che «nella nostra provincia abbiamo effettuato un monitoraggio poco tempo fa e ne faremo un altro a breve. Ma è giusto dire che se ci trovassimo di fronte a una situazione di emergenza, saremmo costretti a chiudere l'eventuale strada o un ponte. Non abbiamo soldi per fare manutenzione straordinaria». Interventi drastici, che creerebbero enormi disagi. Un po' quanto accaduto per il ponte Sisto a Terracina, che ora sarà ricostruito grazie proprio all'iniziativa della Provincia. Secondo il presidente Carlo Medici la strada per uscire da questa situazione «è quella di restituire alle Province competenze e risorse per garantire l'efficienza e la sicurezza su strade e viadotti. Perché al momento la situazione è di rischio diffuso, non possiamo negarlo».