Un cambiamento. È questo quanto succede a Bassiano in merito alla già delicata questione del regolamento del Consiglio comunale approvato tra mille polemiche nella riunione del 28 luglio. Una prima pubblicazione sull'Albo pretorio, risalente al 9 agosto, era in un formato word coperto da crittografia, tanto da costringere l'ente a inserire nella stessa pubblicazione la documentazione in pdf. Da questa partivano polemiche sull'articolo 36 comma 2, che recitava: "Ove il pubblico non si attenga alle disposizioni, il presidente richiama chi è causa di disordine e, dopo gli opportuni avvertimenti, può ordinare l'espulsione dall'uditorio e può anche ordinare l'arresto. Per mantenere l'ordine il presidente si avvale della polizia municipale e dei messi". Recitava perché, forse a causa del clamore mediatico suscitato con alcuni articoli di stampa, l'ente ha cercato di aggiustare il tiro, cancellando quella determina dall'albo (nel quale infatti manca la 574) e inserendone una nuova (la 576) nella quale lo stesso articolo, con formattazione chiaramente diversa, recita: "Ove il pubblico non si attenga alle disposizioni, il presidente richiama chi è causa di disordine e, dopo gli opportuni avvertimenti, può ordinare l'espulsione dall'uditorio e può anche ordinare l'arresto della seduta". Arresto della seduta? Interruzione magari, sospensione per dirla più correttamente, ma "arresto" sembrerebbe suonare come una modifica in corsa di un provvedimento che aveva suscitato polemiche e, da parte di Fonisto, era stato ritenuto come uno schiaffo alla democrazia, sebbene lo stesso presidente del Consiglio Costantino Cacciotti alla vigilia aveva parlato di piccole modifiche a causa delle nuove normative.