Anche la sinistra radicale chiede le dimissioni dell'assessore Francesca Barbaliscia, dopo la scoperta della sua candidatura al concorso pubblico per un posto al Comune di Aprilia. Una partecipazione ritirata dalla delegata ai Servizi Sociali, che però ha scatenato un vespaio di polemiche. E dopo il consigliere del centrodestra Domenico Vulcano anche La Comune (Potere al Popolo Aprilia, Rifondazione Comunista Aprilia e Sinistra Anticapitalista Aprilia) chiede un passo indietro alla delegata ai Servizi Sociali. «Crediamo che l'assessore Francesca Barbaliscia debba dimettersi. Riteniamo grave il suo tentativo di partecipare ad un concorso pubblico, da lei stessa approvato in giunta. In un periodo storico in cui la disoccupazione ed il precariato sono ormai una costante pesantissima per giovani e meno giovani, chi amministra il bene pubblico, chi dovrebbe, come nel caso particolare, tutelare le fasce deboli, non può permettersi questi comportamenti che non hanno rispetto per i cittadini. Pensiamo che sia necessario un suo passo indietro perché l'intera vicenda non ha nulla di moralmente e politicamente accettabile».
Per La Comune si tratta infatti di un passo falso che non può essere minimizzato. «L'intera vicenda è sintomatica dell'arroganza di chi governa questa città. Rimaniamo allibiti che il sindaco Terra, prima di venir sollecitato in merito dalla stampa locale, non abbia proferito parola su questa storia che getta discredito sull'intera amministrazione comunale. Forse siamo davvero davanti a quella sfrontatezza della classe dirigente che pensa che tutto le è concesso e che nulla si paga, in politica come nella vita. Crediamo ancora in determinati valori, pensiamo - continua La Comune - che, in una società in cui certe dinamiche classiste si ripetono a livello nazionale come nel locale, l'etica politica sia ancora un valore imprescindibile. Rimaniamo stupefatti dell'assordante silenzio, su una vicenda così grave e deplorevole, di quel partito che dice di essere di centrosinistra, ovvero il Partito Democratico, ormai totalmente appiattito al civismo di Antonio Terra e che ha come ormai suo obiettivo trasformarsi nella stampella del sindaco. Un civismo, quello di Terra, che, in questi anni, è stato soltanto capace di gettare fumo negli occhi della cittadinanza e di mimetizzarsi politicamente, stipulando accordi, più o meno velati, col Pd e con le Destre a seconda della sua personale convenienza. Questo per noi si può chiamare solo e soltanto in un modo: opportunismo politico. La politica, quella vera e che guarda agli interessi di una comunità, è ben altra cosa».