Amministrazione in rotta con le scuole: il Comune di Lenola vuole staccarsi da Monte San Biagio per tornare all'istituto "Amante" di Fondi, ma incassa un doppio «no» dai consigli d'istituto. E la scelta non va giù a sindaco e assessori, che chiedono comunque alla Provincia di prendere provvedimenti e parlano di «politiche egoiste che vedono prevalere interessi di parte a discapito di una comunità».
Per capire l'origine della querelle occorre tornare all'anno scolastico 2015/2016, quando fu istituito l'istituto comprensivo dei piccoli comuni di Monte San Biagio e Lenola con sede nel primo Comune, presso l'istituto Giovanni XXIII. «Le motivazioni all'epoca addotte - si legge nella delibera di Giunta - paventavano un timore di sudditanza psicologica del piccolo Comune (Lenola) nei confronti del più grande (Fondi), con ripercussioni di natura didattica del tutto aleatoria contro disagi logistici ampiamente prevedibili». Disagi che consisterebbero nell'eccessiva distanza della sede centrale da Lenola e «preoccupanti risvolti anche sotto il profilo della sorveglianza e quindi della sicurezza, nonché della pulizia dei plessi».
Il consiglio d'istituto della Giovanni XXIII, però, si è opposto alla richiesta del Comune. «Tutti i plessi - si legge nel verbale - hanno operato in maniera condivisa» e i docenti «sono stanchi di sentirsi sballottati ogni triennio». Opinione diversa per i genitori di Lenola, che esprimono «il disagio dovuto alla mancanza di una segreteria e di una dirigenza in loco». Ai voti: 12 «no» e due «sì» per il distacco.
La Giunta tuona: «È uno status quo che per nulla soddisfa l'utenza, peraltro per l'occasione poco rappresentata per via di assenze giustificate e anticipate con ragionevole preavviso». Le criticità lamentate, inoltre, non sarebbero state affrontate, «il che - si legge in delibera - equivale ad ammissione di impossibilità a risolvere». Pure il consiglio d'istituto della scuola "Amante", però, si è pronunciato in modo non favorevole, «in quanto -così nell'atto del Comune di Lenola - persegue politiche locali da oltre un quinquennio, non compatibili con un'apertura verso Lenola». «Quest'amministrazione - concludono sindaco e assessori - non intende restare impassibile davanti a politiche egoiste che vedono prevalere interessi di parte a discapito di una comunità, quella lenolese, che non intende assolutamente considerarsi di serie "B", condannata a subire un'ingiustizia palese di cui nessuno vuole farsi carico e che pesa innanzitutto sui genitori degli alunni di Lenola».
Pertanto, nonostante i "no" incassati, la Giunta ha deciso di proporre alla Provincia la fuoriuscita dell'istituto di Lenola da quello di Monte San Biagio per accorparlo con un altro istituto di Fondi o, in alternativa, per ottenere l'autonomia come già richiesto nel 2014-2015.
Il caso
Lenola, Comune in rotta con le scuole per l'accorpamento
Lenola - Il Comune vuole staccarsi da Monte San Biagio per tornare all’istituto “Amante” di Fondi, ma incassa un doppio «no» dai consigli d’istituto