La comunicazione agli abbonati e la campagna pubblicitaria è già partita: la stagione del Palacultura si sposta al teatro Moderno, come aveva annunciato l'assessore Di Francia, fino a data da destinarsi. L'auspicio annunciato è farcela entro febbraio, ma tutto è legato ai lavori da effettuare secondo le nuove prescrizioni dei vigili del fuoco e, al momento, anche quella data sembra irrealistica. In queste ore si fa strada anche l'ipotesi che possa saltare lo storico Concerto di Capodanno organizzato dal Campus internazionale di musica l'1 gennaio al D'Annunzio e che, con quest'anno, sarebbe giunto alla 32esima edizione. Viene invece rinviato a data da destinarsi lo spettacolo di Ascanio Celestini, "Pueblo", che era previsto per il 16 dicembre.
Attualmente ci sono 250 abbonati circa e altri cento spettatori di media a spettacolo. Al Moderno ci sono file più ridotte rispetto a quelle pagate dagli abbonati del D'Annunzio e anche questo è un aspetto che sta cercando di sistemare l'assessorato. "Il Teatro D'Annunzio è la cartina al tornasole della assoluta incapacità amministrativa di Coletta e dei suoi - affonda il consigliere di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini - lui stesso aveva annunciato che entro il 15 novembre ci sarebbe stata la SCIA, il teatro aperto. Lui, e l'assessore Silvio Di Francia, avevano presentato anche la stagione teatrale e invece... E invece è arrivato il contro ordine e il teatro non si apre più è tutto e rimandato a data da destinarsi considerando che è più di un anno che rinviano l'apertura. Siamo in attesa che il sindaco e l'assessore Di Francia trasformino questo giallo in qualcosa di comprensibile dal punto di vista amministrativo e un po' ci sentiamo presi in giro a nome di tutta la città. Ma la cosa è ancora più pesante: ma fino ad ora che lavori sono stati fatti al teatro? Quanti soldi abbiamo speso? Cosa manca ancora? E chi è il responsabile di questo assurdo pasticcio? E' pensare che la cultura doveva essere il fiore all'occhiello della nuova amministrazione".