Doveva essere un Consiglio comunale fatto per lo più di adempimenti burocratici: un regolamento, alcuni debiti fuori bilancio e un aggiornamento sulla certificazione ambientale Uni Iso. È stata l'occasione per lanciare un vero e proprio manifesto di politica ambientale, con indirizzi precisi da qui a fine mandato, con dure prese di posizione nei confronti delle illegalità. Protagonista inaspettato, il sindaco Nicola Procaccini che nei giorni scorsi ha preso la parola per sostituire l'assessore all'Ambiente Emanuela Zappone, assente giustificata, proprio sulla certificazione. Burocrazia, ma solo in apparenza. Il sindaco ha dettato una vera e propria agenda ai suoi consiglieri, ricevendo anche il plauso dell'opposizione. Tariffa puntuale dei rifiuti entro il 2020, lo sportello telematico per i cittadini entro il 2019, i finanziamenti sulla ciclabilità in arrivo da Europa e Regione «di cui vogliamo beneficiare», fino ad arrivare alla difesa del suolo. «Occorre prevenire l'edilizia abusiva», ha dichiarato, «cosa che il Comune ha fatto poco in passato, soprattutto per questioni economiche. Oggi che abbiamo la possibilità finanziaria, è un obbligo istituzionale, legale ed etico procedere con le demolizioni».
Il riferimento non può non andare alla recente tragedia che si è consumata lungo la Pontina, e in generale tra i campi allagati dall'alluvione del 25 novembre. «Il consumo d suolo, anche quando legale e legalizzato, va valutato in maniera più attenta rispetto al passato», ha proseguito Procaccini, «soprattutto considerando quanto accaduto qualche giorno fa. È necessario capire come confrontarci con fenomeni climatici avversi, è sotto gli occhi di tutti che l'edilizia ha tolto superficie drenante al terreno, scaricandola sui canali, non pensati per portare quantità così consistenti». A questo, insomma, dovrà lavorare la giunta, invertendo una rotta che, non solo a Terracina, vede le demolizioni al palo.
Il sindaco ha infine elogiato l'arrivo del piano di gestione forestale («mancava da 100 anni») e annunciato un piano generale del verde urbano, proposto a suo tempo da Agenda 21 e a cui si è detto disposto a lavorare il Wwf Italia, ospite nei giorni scorsi con i suoi massimi vertici. «Sono fiero di non aver ceduto all'onda emotiva di consentire ai privati di abbattere alberi privati senza una verifica dell'agronomo. Gli alberi sono indispensabili. Faremo anzi un bilancio arboreo a fine mandato, è un obbligo di legge: pianteremo un albero per ogni nuovo nato».