La grande sorpresa delle elezioni provinciali del 31 marzo potrebbe essere la presenza nella lista della Lega, come indipendente, del sindaco di Cisterna Mauro Carturan. I contatti sono in corso da settimane e nelle ultime ore il primo cittadino ha incontrato sia il gruppo consiliare leghista di Cisterna sia i vertici provinciali del partito pontino. Ufficialmente le bocche sono cucite, ma l'accordo sembra a buon punto anche se nella Lega non tutti sarebbero entusiasti dell'idea.
Carturan sta lavorando da tempo a un ritorno in via Costa, ruolo più di rappresentanza che di altro, visto il ruolo che ormai viene riservato ai consiglieri provinciali. Ma a quanto pare lui ci tiene. La Lega con i voti dell'ala civica della maggioranza di Cisterna riuscirebbe, conti alla mano, a strappare anche un secondo consigliere oltre a quello già previsto, che dovrebbe essere il coordinatore provinciale Matteo Adinolfi. Il Carroccio insomma non solo si presenta per la prima volta nella storia della provincia di Latina al voto per via Costa, ma addirittura potrebbe indicare due consiglieri, anche se uno come indipendente. In prospettiva, poi, Carturan potrebbe davvero aderire alla Lega dando al partito di Salvini il primo sindaco della provincia. Nei prossimi giorni ci saranno altri incontri, forse anche alla presenza del coordinatore regionale Francesco Zicchieri e del sottosegretario Claudio Durigon.
Per presentare le liste c'è tempo fino al prossimo 11 marzo. In campo, salvo sorprese, ci saranno le liste di Civiche Pontine, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Partito democratico. Si tratta di un voto per il rinnovo del solo consiglio provinciale, mentre il presidente andrà avanti altri due anni. Essendo un'elezione di secondo livello, non votano i cittadini ma solo sindaci e consiglieri dei 32 comuni della provincia di Latina. Fa eccezione Spigno Saturnia che è commissariato.
Sulla carta, stando ai consiglieri di appartenenza di ogni singolo partito, è già possibile prevedere quanti consiglieri provinciali si possono prendere, in quanto il voto è ponderato, ossia pesa a seconda degli abitanti del Comune di elezione. E' ovvio che il calcolo è foriero di sorprese in quanto nel segreto dell'urna non mancano mai i franchi tiratori. A rischiare maggiormente, in questo senso, sono il Partito democratico e Forza Italia.