Portano la data del 1 e del 2 aprile gli attacchi rivolti verso l'unico candidato della provincia di Latina passato al secondo ed ultimo turno delle europarlamentarie del Movimento 5 stelle, che decideranno la composizione della lista dei candidati per le elezioni europee del 26 maggio 2019. Tutto nella normalità della competizione politica se non fosse che gli attacchi sono stati portati da nomi legati al vecchio meetup di Latina 256. Attraverso una piattaforma online che si definisce testata giornalistica ma che testata giornalistica non è, esponenti vicini al M5S si sono scagliati contro l'unico candidato pontino presente nel gruppo dei finalisti, reo in sostanza di non essere parte della loro corrente (sì perché anche nel Movimento 5 Stelle esistono le correnti, anche se loro negano l'evidenza). Altri attacchi sono arrivati dalle bacheche Facebook di alcuni militanti del Movimento 5 Stelle. 

Una strana situazione quella di Latina che vede  questi gruppi contrapposti  che in più di una occasione hanno causato la non certificazione del simbolo a Latina durante le elezioni amministrative. Questa volta, però, si è passati alle carte bollate. Il candidato alle europarlamentarie, Gianluca Macone, ha presentato una querela per diffamazione contro persone identificate in quanto avrebbe visto, stando alla denuncia presentata, la sua persona prima associata  ad una parentela con l'onorevole Raffaele Trano e poi al sindaco di Gaeta Mitrano in quota Forza Italia e poi all'estrema destra indicata con Casapound. Insomma, più che a riveder le stelle, si rivedranno in tribunale.