In migliaia sono accorsi, domenica scorsa, a Piana delle Orme per assistere al comizio di Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier e ministro dell'Interno. Un incontro organizzato per un motivo: presentare i candidati della Lega alle elezioni europee, soprattutto il pontino Matteo Adinolfi, coordinatore provinciale del partito. E con lui le quote rosa della Lega.
Eppure, la sfida dell'Europa ha una doppia valenza per il partito: dal punto di vista nazionale, rappresenta la possibilità di andare a governare e portare gli interessi dell'Italia a Bruxelles (sintetizzando Salvini); dal punto di vista locale, rappresenterebbe - in caso di vittoria - la prova di forza della Lega sul sindaco Damiano Coletta e sul presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
A dirlo, in realtà, è stata proprio la Lega, a partire da Matteo Salvini, passando per il sottosegretario Claudio Durigon e il capogruppo in Regione, Angelo Tripodi. E probabilmente lo avrebbero fatto anche il deputato Francesco Zicchieri e il coordinatore provinciale Adinolfi, se ci fosse stato più tempo.
Salvini è stato chiaro e diretto: «Il sindaco si occupa di rinominare parchi e piazze - ha dichiarato Salvini - E poi fanno tanto i democratici, ma se la pensi diversamente da loro sei un fascista». Ed è da questo input che il vicepremier ha poi dichiarato che «la sinistra sta sparendo dall'Europa perché guarda al passato, cercando il fascismo, il razzismo o il nazismo dove non ci sono. Noi invece stiamo preparando il futuro».
Insomma, un'accusa mirata, ma che non è stata tanto dura quanto quella del sottosegretario Claudio Durigon: «Il voto è determinante per dare lo sfratto al sindaco - ha dichiarato - L'amministrazione è incapace di governare». Per Durigon, però, le battaglie della Lega a Latina sono due: una è quella già citata contro l'amministrazione Coletta, mentre la seconda è quella contro l'attuale amministrazione Zingaretti, perché «serve una Regione che governi per le province e in cui Latina abbia un ruolo centrale».
Sullo stesso tema ha incalzato il capogruppo della Lega in Regione, Angelo Tripodi: «Dalle europee si capirà quali sono gli equilibri in Regione e potremmo mandare a casa un presidente che non esiste. Zingaretti ha messo in bilancio 1 milione e 200mila euro per gli immigrati e da quando è diventato segretario nazionale del Pd ha smesso di parlare della Roma Latina e delle grandi opere per i territori».
Non poteva poi mancare il commento in merito alle recenti notizie che vedrebbero diversi esponenti della Lega di Latina legati ai clan rom: «Bugie e fango - ha dichiarato Tripodi - Nessuno di noi ha mai avuto qualcosa da spartire col malaffare. E avervi qui, così numerosi, ci sprona a fare ancora meglio di quanto stiamo facendo».