Meno di un minuto per l'approvazione del bilancio consuntivo 2018 e oltre 35 minuti per il conferimento della cittadinanza onoraria all'armatore Vincenzo Onorato e al maestro Gigi Proietti. Per approvare poi un bilancio «fuori legge». Non usa mezzi termini il capogruppo di minoranza, ed ex sindaco Piero Vigorelli, e spiega perché un bilancio il bilancio sarebbe fuori legge.
«Perché, come è già successo il mese scorso per il bilancio preventivo per l'anno 2019, il bilancio consuntivo del 2018 non rispetta tempi, modi e procedure previste dalle leggi italiane e dai regolamenti comunali di Ponza.
Sinceramente ci aspettavamo che il sindaco, la giunta, il segretario comunale, avessero compreso la lezione del mese scorso e sarebbero corsi ai ripari per non ripetere, con il bilancio consuntivo, gli errori di forma e sostanziali del bilancio preventivo.
Ci siamo sbagliati. Hanno perseverato negli errori».
Ecco gli errori, che renderebbero nullo e annullabile il voto sul bilancio: il parere obbligatorio del Revisore dei Conti è arrivato la sera del 23 maggio, cioè poche ore prima della riunione del Consiglio Comunale e non almeno 20 giorni prima come prevedono leggi e regolamenti; i documenti del bilancio messi a disposizione dei Consiglieri Comunali agli inizi di maggio, non erano tutti quelli che la legge prescrive. «Il consigliere Giuseppe Feola - ha raccontato Vigorelli - recatosi in Comune il 6 maggio, lo aveva subito notato e subito aveva inviato una Pec al Comune per chiedere i documenti mancanti». Ed ancora, mancavano i documenti fondamentali per l'approvazione di un bilancio, ovvero il "conto economico" e lo "stato patrimoniale".
Secondo il consigliere di minoranza, il conto del tesoriere «era del tutto sballato, tant'è che, sempre la sera prima del consiglio comunale, è stato precipitosamente rettificato alla bella e meglio». Infine non sono stati tenuti in considerazione gli interventi in particolare dei consiglieri Giuseppe Feola e Maria Claudia Sandolo, che «invano hanno cercato di indurre la maggioranza a non percorrere la strada dell'illegalità.
Lo abbiano fatto chiedendo, in via pregiudiziale, di rinviare l'approvazione del bilancio consuntivo di un paio di settimane, per consentire alla maggioranza di rientrare nell'alveo della legalità».