Sperlonga finisce di nuovo in Parlamento con un'interrogazione a firma del deputato Raffaele Trano e indirizzata ai ministri Salvini e Tria. Al centro, la "famosa" delibera per la tutela dell'immagine approvata dalla Giunta Cusani, che ha dato mandato a un legale di avviare azioni legali nei confronti dei giornali "rei" di aver pubblicato articoli sull'informativa dei carabinieri inviata alla Dda (e archiviata) per la quale la Procura ha chiesto l'ingresso nel processo per lottizzazione abusiva inerente al piano integrato.
Nell'interrogazione, il deputato dei Cinque Stelle ricorda precedenti azioni legali avviate dal Comune di Sperlonga, ma anche da Armando Cusani quando ricopriva la carica di presidente della Provincia. Atti, questi ultimi, per i quali l'associazione Stampa Romana aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti.
Il nodo delle spese legali è stato più volte sollevato anche dai consiglieri di minoranza, che hanno lamentato uscite per 350.000 euro, nel 2018, tra «avvocati e consulenze di vario genere, senza contare le condanne e le spese che derivano dai contenziosi».
Trano chiede pertanto «se il Governo non ritenga di attivare tutti gli strumenti di competenza», compresi quelli ispettivi di finanza pubblica, «per verificare se le sostanziose cifre stanziate per spese legali da un Comune di poco più di tremila abitanti siano in linea con la corretta amministrazione finanziaria, anche in considerazione dell'oggetto delle azioni giudiziarie intentate e della resistenza nei vari gradi di giudizio».
Oltre a ciò, si domanda se il Governo, in base a quanto riportato all'interno dell'interrogazione, «non ritenga di adottare iniziative normative per tutelare i più elementari diritti di espressione, intesi sia come diritti costituzionali di cronaca e di critica tipici della funzione del giornalista, sia di mera opinione del cittadino comune, ripristinando il normale gioco democratico». Sull'argomento, qualche settimana fa, era stata presentata un'altra interrogazione da Astorre e Cirinnà (Pd). Ora la palla passa ai ministri interpellati.