Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ha rassegnato le dimissioni. Con una pec inviata a mezzanotte il primo cittadino ha rimesso il mandato nelle mani del presidente del Consiglio comunale Enzo Eramo. "Non ci sono più le condizioni per andare avanti" ha scritto il sindaco Di Raimo che da giorni sta cercando la quadra per la nuova giunta, dopo aver ritirato le deleghe ai suoi assessori.
"Ritengo siano venute meno le condizioni politico/amministrative per continuare ad amministrare questo paese – si legge nella lettera di Di Raimo – il periodo di riflessione che avrebbe dovuto portare tutti i protagonisti in campo ad assumere un atteggiamento di maggiore responsabilità ha portato invece ad un gioco di tiro alla corda con l'inevitabile conseguenza. Vi assicuro che non è facile da parte mia rassegnare le dimissioni ma penso che il nostro paese e il nostro ente abbiano bisogno di persone capaci di assumersi le responsabilità, senza condizioni e senza veti reciproci".
E ora che succede? Le dimissioni presentate in questo modo sono spesso una mossa tattica, un modo per mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità. Infatti, per la legge, non sono ancora effettive. E' l'articolo 53 del testo Unico degli enti locali a regolare le dimissioni presentate dal sindaco, che diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio comunale. Durante questi 20 giorni sindaco, Giunta e Consiglio hanno solo poteri di ordinaria amministrazione. Trascorso questo periodo, inizia la procedura di scioglimento del Consiglio comunale e cessano tutte le cariche politiche.
Insomma, Sezze e la sua maggioranza hanno ancora 20 giorni di tempo per trovare una soluzione. Altrimenti la consiliatura sarà davvero finita.