E' stato l'unico baluardo rimasto in opposizione contro la politica del nulla in tema urbanistico di Lbc: il giovane architetto Matteo Coluzzi, che ha riportato in città anche l'urbanista Cervellati e che sognava un Comune che riprendesse in mano la pianificazione e il Prg oggi è rimasto solo a urlare alla luna, ovvero a dare la sveglia al torpore della maggioranza, sperando in un sussulto di orgoglio dopo due anni di annunci in tema di riqualificazione urbana, ufficio di piano e urbanistica partecipata. Dal resto dalle parti delle opposizioni c'è l'encefalogramma piatto. Il Pd oggi è pronto all'alleanza con Lbc dimenticando le vecchie richieste di commissariare il Comune sull'urbanistica, e il centrodestra è invece troppo contiguo con quel passato che ha prodotto i guasti dei Ppe. E lui, il consigliere Coluzzi, non ci sta a sentir dire, nella nota ufficiale del segretario di Lbc Francesco Giri che «per noi è imprescindibile parlare di rigenerazione urbana, avendo come precetto il consumo zero di territorio, così com'è importante dare una nuova connotazione alla nostra città alla luce di quelli che sono gli strumenti dell'urbanistica moderna». «Appare abbastanza paradossale che la maggioranza di Lbc trovi il coraggio di parlare di Rigenerazione Urbana – sbotta Coluzzi - dopo essere stata assente nel dibattito cittadino nonostante più volte spronata dal sottoscritto. Una delibera quadro ridondante e banale, oltre a qualche variante urbanistica insignificante da un punto di vista strategico, questo è il bilancio nella gestione del territorio da parte di Coletta e compagni. Nel momento in cui ad oggi si parla di accordi e di poltrone, ritorna all'attenzione il tema urbanistico che fino ad ora per molti era stato visto come il male assoluto». Coluzzi si chiede «dove erano i consiglieri di Lbc quando in aula veniva discusso l'ufficio di Piano mai realizzato? Dov'era la maggioranza quando più volte mi battevo per poter dare uno sprone allo stallo attuale relativo alla pianificazione nel totale imbarazzo della giunta?» «Purtroppo – spiega il consigliere - la verità è che mentre in questi giorni emerge e trapela questa intesa tra Lbc e Pd forse, qualcuno ha dimenticato che non siamo in campagna elettorale e che ad oggi governa ancora la città di Latina senza però dare risposte. Alla luce di questo sarebbe bene che gli stessi protagonisti si interessino e si impegnino a dare risposte alla propria cittadinanza invece di stringere accordi politici che vanno controcorrente rispetto al mandato civico ricevuto dai cittadini». Altro paradosso per il consigliere è che mentre viene dichiarato che non esiste nessun immobilismo e non c'è nessun problema dici sono problemi di numeri all'interno del consiglio (dimenticando che i consigli avvengono ormai solamente in seconda seduta) «forse Lbc non si è resa conto che si tornerà in aula a parlare della legge regionale sulla rigenerazione urbana numero 7 solo grazie ad una mia mozione nel prossimo Consiglio». «Alla luce di questo - esorta il consigliere - si evitino proclami e si mettano in atto strumenti concreti». «Fortunatamente - conclude - mentre oggi si parla di questa fusione a freddo e di questa svolta a sinistra, esistono all'interno della nostra città una serie di forze civiche ed indipendenti che si stanno organizzando per poter condividere progetti concreti ed una visione di città senza la retorica e senza la vuotezza dei propositi letti nei giorni scorsi da parte di chi ad oggi pensa già al futuro senza consapevolezza del fallimento del presente».