Il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari si farà. Ieri sono state infatti consegnate 71 firme raccolte in Senato per il via libera alla consultazione. Ne sarebbero bastate 64, risultato che però era a rischio dopo che diversi senatori avevano ritirato la loro firma. A tre giorni dal scadenza dei termini per la consegna delle firme in Cassazione, il risultato è stato centrato grazie al supporto della Lega e di alcuni senatori di Forza Italia. Tra i firmatari ci sono anche i due ex M5S, passati proprio con la Lega. E tra coloro che hanno apposto il sigillo a questa richiesta c'è anche il senatore pontino di Forza Italia Claudio Fazzone.
A questo punto la riforma che prevede il taglio di deputati e senatori, dovrà passare al vaglio del referendum confermativo, che presumibilmente avrà luogo la prossima primavera.
Questo vuol dire che la riforma del taglio dei parlamentari viene congelata e non entra subito in vigore. Se dovesse cadere l'attuale Governo prima del referendum, si tornerà al voto con l'attuale numero di parlamentari, così come previsto dalla Costituzione.
Il taglio dei parlamentari è una delle riforme bandiera del Movimento 5 Stelle ed è stata approvata col voto favorevole, in varie occasioni, anche di altri partiti dalla Lega a Fratelli d'Italia passando per il Partito democratico. L'iniziativa della raccolta delle firme per indire un referendum confermativo rispetto a questa riforma è stata condotta con determinazione da Forza Italia e in particolare dal senatore Andrea Cangini. «Mi interessa che si possa svolgere nel Paese la consultazione. Alla fine hanno firmato tutti i gruppi parlamentari tranne uno», ha spiegato il senatore azzurro Andrea Cangini: l'eccezione è Fratelli d'Italia. Il comitato per il No alla riforma è già stato costituito ed è guidato dalla Fondazione Einaudi. Nei prossimi mesi, dunque, si svolgerà un dibattito tra chi sostiene questo taglio come indispensabile per limitare i costi della politica e chi invece lo ritiene inutile, strumentale e demagogico.
Chiaramente arrabbiati quelli del Movimento 5 Stelle. Federico D'Incà, ministro 5S per i Rapporti con il Parlamento, su Twitter scrive: «Se si farà il referendum sulla legge per il taglio dei parlamentari sono convinto che i cittadini saranno dalla nostra parte. Certo è curioso che a volerlo adesso siano quelli che l'hanno approvata. In situazioni normali sarebbe contraddizione, per certa politica è consuetudine». In terra pontina, ieri, è arrivata la firma di Claudio Fazzone: anche lui convinto che su questo tema sia meglio far esprimere tutti i cittadini.
Politica
Stop al taglio del parlamentari, anche Fazzone firma per il referendum
Latina - Tra le 71 firme raccolte per chiedere il referendum confermativo c’è anche quella del senatore pontino di Forza Italia Claudio Fazzone