Doveva essere accolta come una boccata d'ossigeno per la claustrofobica situazione di emergenza abitativa che vive la città. E invece è già oggetto di critiche la notizia diramata nei giorni scorsi dal Pd che vede l'Ater tra i vincitori del bando per lo stanziamento regionale di fondi dedicati all'edilizia residenziale pubblica.
Il progetto, previsto all'ex villaggio dei pescatori (che per tutti è in zona porto, nel piazzale Stella Polare), vale sette milioni di euro e consiste, grazie alla legge sulla Rigenerazione urbana, nell'abbattimento e ricostruzione di 40 alloggi in luogo di quelli esistenti. L'assessore all'Urbanistica Pierpaolo Marcuzzi è il primo a sollevare critiche e a parlare di bluff: «Mi sono andato a vedere bando e determina e purtroppo ho trovato la sorpresa - dice - La regione Lazio ha pubblicato un bando che scadeva il 20 dicembre per l'attuazione di Programmi integrati di edilizia residenziale sociale, per i quali sono disponibili 21.840.504,75 euro. Sono arrivate 12 domande, di cui 4 escluse ed 8 ammesse all'eventuale finanziamento. Terracina è il sesto progetto di otto, è uno con i punteggi più bassi e non avrà i soldi, visto che solo con i primi 3 in graduatoria saranno utilizzate tutte le somme a disposizione». Poche speranze, insomma, anche perché i termini del bando sono stati riaperti. «Fare degli spot ed illudere la gente non è un modo corretto di farsi la campagna elettorale, bandi, determine, disponibilità economiche e graduatorie della regione Lazio amministrata dal Pd, smentiscono consiglieri regionali e la sezione locale del Pd stesso che ha utilizzato toni trionfalistici per il nulla». E non è tutto. Marcuzzi aggiunge che «solo pensare o dire di fare case popolari nell'area portuale è da pazzi» e infatti secondo lui «la domanda è per le case all'angolo tra via Fosse Ardeatine e via Giacomo Leopardi, le famose catacombe».
Non ne sembra convinto Alessandro Di Tommaso, altra voce critica - questa volta da sinistra - nei confronti del progetto dell'Ater, previsto proprio, secondo lui, al porto. «Le case di via Stella Polare vanno abbattute perché non sicure, ma non è li che vanno ricostruite» tuona. «Il provvedimento che ha per oggetto questo intervento è totalmente sbagliato nella sostanza, fuori luogo e fuori tempo e non fa altro che dimostrare che ci sia una distanza abissale tra chi governa il territorio e gli enti sovraordinati».
Secondo Di Tommaso «l'area del porto andrebbe ripensata e destinata a nuovi servizi per la città e per la portualità» e dunque il provvedimento deve essere ridiscusso. E si rivolge «in primo luogo all'amministrazione in carica e a chi sta "brindando" alla notizia, in secondo luogo, perché facciano il possibile per orientare le decisioni dell'Ater verso una rivalutazione parziale del provvedimento impugnando l'atto, onde evitare di perdere il finanziamento, all'individuazione di una nuova area in cui delocalizzare il complesso di abitazioni».
Anche il consigliere di centrosinistra guarda al «complesso di via Leopardi», le cosiddette catacombe.
Il fatto
Scoppia il caso sugli alloggi Ater
Terracina - Dalla politica pioggia di critiche al progetto da 7 milioni previsto dall’agenzia regionale e rilanciato dal Pd