L'affannosa ricerca di rassicurazioni sul ruolo che il nuovo Piano regionale dei rifiuti assegnerà a una città che in passato a pagato a caro prezzo lo scotto della vicinanza con la Capitale, ha trovato risposta proprio nel momento in cui i vertici della Regione Lazio fanno tappa ad Aprilia per inaugurare il nuovo corso del Partito Democratico locale. All'interno della nuova sede in festa, tra taglio del nastro e brindisi di buon augurio, il consigliere regionale Salvatore La Penna ha trovato il tempo anche per parlare del tema caldo del ciclo dei rifiuti e dei rapporto tra un territorio tartassato con Roma Capitale e promettere senza troppi giri di parole che il nuovo Piano Regionale dei rifiuti, malgrado l'esigenza anche per la Provincia di Latina di individuare i siti per gli impianti dove si riscontrino carenze, non contempla l'ipotesi che sia ancora Aprilia a doverli ospitare.

«In Regione parliamo spesso di Aprilia - ha dichiarato il consigliere regionale davanti a una nutrita platea - perché si tratta di uno dei più importanti Comuni del Lazio, snodo per questioni importanti e anche per quanto riguarda la tematica ambientale c'è una grande sensibilità. Una sensibilità anche dovuta al fatto che questa città ha sofferto troppo, per motivi geografici e strategici il territorio è stato centro di numerose servitù e io ritengo che all'interno del piano regionale abbiamo fissato un principio chiaro. Ogni ambito territoriale dovrà avere la propria autosufficienza nel chiudere il ciclo dei rifiuti: non siamo più disponibili a fare in modo che il nostro territorio lavori rifiuti che vengono da fuori. Come classe politica abbiamo la responsabilità di individuare lì dove mancano dei siti, ma non in questa parte del territorio che già troppo ha dato in questo senso e questo partito negli anni ha sempre sostenuto una linea chiara e trasparente».

Parole meno sibilline e ben più rassicuranti rispetto a quelle pronunciate quasi un anno fa dall'assessore Massimiliano Valeriani, accolto in aula consiliare in occasione di una assemblea pubblica proprio per parlare del nascente piano. Chiudendosi a riccio nell'ambito più tecnico e regolamentare, il delegato non era riuscito a dare risposta al ventre della città, disposto a comprendere solo un «no» netto all'ipotesi di nuove discariche. Bisognerà aspettare atti più concreti di una dichiarazione seppur chiara e spontanea, prima che un territorio continuamente bersagliato da richieste per nuovi impianti di trattamento, deposito di rifiuti o per la produzione di energia, possa davvero tirare un sospiro di sollievo, ma pur al riparo da facili illusioni l'intervento di La Penna pare volto a muovere un passo ulteriore verso una città in cerca di rassicurazioni. Del resto se in futuro il Pd dovesse essere costretto ad arretrare anche solo di un millimetro rispetto a quella che è parsa una chiara e condivisa dichiarazione d'intenti, potrebbe incontrare ostali seri verso il percorso di rinascita sancito simbolicamente proprio dall'apertura della nuova sede.