Da giorni i rumors del passo indietro del commercialista per l'asse Lega-FI si facevano insistenti a Terracina. Ieri la conferma, con una nota dei due partiti: «Lega e Forza Italia comunicano che il dottor Luigi Torre, per motivazioni personali, ha espresso la sua indisponibilità all'accettazione della candidatura. Lo ringraziamo comunque per la sua serietà e per lo spirito con il quale aveva intrapreso questa esperienza».
Dal giorno del direttivo cittadino convocato per appianare le divergenze sulla candidatura a sindaco di Luigi Torre, dai lidi di Lega e Forza Italia, c'è stato solo un grande silenzio. Niente conferenza stampa, nessun comunicato, telefoni lasciati squillare a vuoto. Ieri poi la conferma dei rumors circolati a partire da sabato. Le divergenze con una parte del partito locale poi chiarite, non si sarebbero in realtà mai appianate del tutto e alla fine sarebbe stato lo stesso professionista a fare un passo indietro.
Ora l'alleanza Lega-Forza Italia, schierata per competere soprattutto con l'altro centrodestra rappresentato da Fratelli d'Italia e la coalizione che sostiene la candidatura di Roberta Tintari, deve ripartire. Già si starebbe ragionando sul nome giusto, dentro al partito oppure nel mondo del civismo. In questo secondo caso, tutt'altro che improbabile, si starebbe facendo di nuovo strada l'opzione di Gianfranco Sciscione. L'imprenditore delle televisioni, presidente del Consiglio comunale di estrazione civica e in rotta con la maggioranza da un anno, sebbene abbia usato toni molto duri nei giorni scorsi nei confronti della Lega per essere stato "sedotto e abbandonato", potrebbe rivedere le sue posizioni. Sempre più distante dal partito invece, sarebbe un altro esponente della Lega, Valentino Giuliani, indicato come uno dei possibili casus belli della rinuncia di Torre, consigliere di lungo corso e capogruppo in Consiglio comunale. Per lui, che era stato indicato come una carta da giocare da una parte del partito per la candidatura, c'è chi dà la sua esperienza nel Carroccio per conclusa.
Sull'altro fronte, sono dati invece per imminenti i sostegni ufficiali alla candidatura di Roberta Tintari da parte di due liste extra coalizione. Una è quella di Cambiamo con Toti, movimento nato in città con Angelo Iannozzi, Loreto Maragoni, Giovanni Masci e Marcello Masci. L'altra, la civica capeggiata da Alessandro Di Tommaso, consigliere comunale che nel 2016 con il simbolo del Pd sfidò i candidati di centrodestra Procaccini e Corradini. Uscito dai Dem, da tempo viene dato come vicino a Roberta Tintari, insieme a una pattuglia di ex Pd. Quanto al Pd, lavora anche lui sul nome del candidato, dopo il forfait di Rita Visini.