«In Emilia Italia Viva ha sostenuto Bonaccini perché ha amministrato bene, in Puglia non sosterrà Emiliano perché ha governato male. Per Damiano Coletta a Latina vale lo stesso principio: se riterremo che abbia ben amministrato lo sosterremo, altrimenti no». Renato Archidiacono e Elisa Giorgi sono i coordinatori provinciali del partito di Renzi- I due non si nascondono e spiegano come sta lavorando il neonato partito in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno a Latina.
Come definireste la collocazione socio politica di Italia Viva in questo territorio?
«Italia Viva nasce proprio dall'esigenza di superare vecchi schemi sociali e dunque politici. Non a caso io e Renato veniamo da percorsi ed esperienze diverse così come diverse sono le tante storie che abbiamo trovato in questa comunità. Ma non vogliamo parlare di quel che è stato ma costruire tutti insieme quel che sarà. Nel nostro territorio Italia Viva è la casa di tutte le persone riformiste, per bene e di buona volontà che vogliono portare soluzioni e proposte, non cavalcare problemi e paure».
Quali ritenete siano i ceti di riferimento della vostra formazione politica?
«Brutto ragionare di ceti. Guardiamo alle idee, alle energie, alla voglia di contribuire che può venire da uno studente, da un professionista, da un operaio o da un pensionato. Le nostre porte sono aperte».
All'interno di un fronte progressista esteso a tutte le forze democratiche, quali ritenete siano i vostri punti distintivi?
«La progressiva deriva populista che ha invaso il nostro paese è un fenomeno che è cresciuto negli anni, per responsabilità spesso anche delle tradizionali forze democratiche. Lo vediamo anche oggi: la ricerca del consenso facile e mediatico ha portato ad un impoverimento del dibattito e a sostenere misure assurde, è il caso del Pd che ha rinnegato la sua essenza garantista e vota contro a provvedimenti che erano i suoi. Italia Viva ha il compito, sicuramente non semplice ma fondamentale, di invertire nettamente questa tendenza. Siamo il partito del fare bene a vantaggio del paese, non degli apparati».
La presenza al vostro interno di un consigliere comunale di Latina bene comune non sembra crearvi alcun imbarazzo: siete dell'idea di sostenere l'amministrazione Coletta in questo ultimo scorcio di consiliatura e di sostenerne eventualmente la ricandidatura nel 2021?
Celina Mattei è coordinatrice di Latina città. Ha avuto questo incarico organizzativo e siamo certi che il suo contributo sarà prezioso per Italia Viva. La sua elezione a consigliere è antecedente a questo impegno. La sua posizione attuale, essendo eletta in una lista civica, non è in conflitto con l'impegno in Italia Viva. Per quanto riguarda Coletta, la linea è chiara: se avrà ben amministrato lo sosterremo, altrimenti no.
Il Pd andrà a congresso (comunale)il 7 marzo e avrà al centro del dibattito il rapporto con il sindaco Coletta e quello con Lbc, facendo intendere che si tratta di due tipi di rapporti diversi, nel senso che non si esclude la coesistenza con Lbc in un ipotetico fronte progressista, ma che è assolutamente fuori discussione l'appoggio a una eventuale ricandidatura di Coletta. Per voi come stanno le cose?
«In questo momento il compito principale di Italia Viva è quello di crescere, strutturarsi sul territorio ed avere chiaro, per ogni singolo angolo di questa provincia, quale siano le priorità da affrontare. E' chiaro che Latina, che è prossima al voto, in questo schema per noi rappresenta un nodo importante. Il Sindaco Damiano Coletta è certamente una persona perbene, chiamata al governo della città in un momento non semplice, ma l'esperienza della sua amministrazione si è dimostrata insufficiente, basti pensare alla vicenda del teatro, alla migrazione di tutte le più importanti società sportive o alla desertificazione del centro. E a leggere le recenti dichiarazioni, ci sembra che anche parte della maggioranza sia consapevole e concorde su questa loro insufficienza. Latina deve essere ambiziosa e riprendersi il ruolo merita. Siamo certi che su questo molti sono d'accordo con noi».
Il giorno in cui anche voi doveste dire ufficialmente no alla ricandidatura di Coletta, Celina Mattei che potrà fare?
«Questa domanda si regge su troppe ipotesi. Rischiamo di sfociare nel fantasy».
A parte Coletta e Lbc, voi potreste condividere un impegno elettorale col Pd, ma ritenete che i dem vi consentiranno di farlo accettando di fare proprie le vostre istanze?
«Le valutazioni sulla condivisione di un impegno elettorale si faranno di volta in volta sulla base delle proposte di buon governo ma anche delle persone. E questo vale per tutte le realtà. Non solo per Latina».
Avvocato Archidiacono, davvero pensa di poter condividere, anche se soltanto a livello territoriale locale, momenti politici importanti con un partito che ha votato le leggi sulla prescrizione e quella sulle intercettazioni?
«Guardi, io dico di no. Il Governo nazionale è stato necessario per senso di responsabilità ma non può diventare una alleanza stabile per il centrosinistra. Noi stiamo già prendendo le distanze dalle posizioni populiste espresse dal Movimento 5 Stelle sulla giustizia. Mi auguro che anche il Partito democratico faccia presto altrettanto».