Il caso della lettera sulla Rida Ambiente arrivata al consigliere Marco Moroni e non al Comune apre un contrasto nella maggioranza. La lista Terra, con i suoi 4 consiglieri e 2 assessori, ha scelto di non partecipare ai lavori del Consiglio comunale di ieri pomeriggio in aperta polemica con il capogruppo di Unione Civica. Nella riunione di maggioranza che ha proceduto l'assise il consigliere Moroni non ha voluto rivelare agli alleati da chi ha ricevuto, in anticipo anche rispetto all'ufficio Protocollo, la risposta che la Regione ha inviato al Comune. Alimentando così il sospetto che, dietro questa mossa, ci sia proprio il titolare dell'impianto Tmb: ovvero colui contro il quale l'amministrazione sta portando avanti questa battaglia. E così la lista Terra, al termine della seduta,in una videoconferenza stampa ha voluto spiegare i motivi che hanno portato il gruppo a scegliere di non presenziare all'assise. «Durante la seduta di commissione si sono verificati dei fatti di gravità inaudita.

E la richiesta di chiarimenti - commenta la coordinatrice della lista, Monica Laurenzi - nella riunione di maggioranza è rimasta inevasa. Il nostro non è né un attacco, né un Aventino. Da quando ci siamo insediati abbiamo lavorato per questa maggioranza senza l'esigenza di dover apparire, ottenendo risultati importanti. Ci dispiace essere visti dai nostri alleati come elementi di disturbo, confidiamo che nella prossima riunione possa arrivare un chiarimento vero. Non stiamo uscendo dalla maggioranza, vogliamo dare un segnale forte sulle modalità di azione e di condivisione dell'amministrazione. Vogliamo capire se la nostra lista ha un'agibilità politica».

Un concetto ribadito con maggior forza dal capogruppo Omar Ruberti, promotore della mozione votata in Consiglio per dire no all'ampliamento richiesto dalla Rida, ed amareggiato per quanto accaduto nelle ultime ore. Non solo per la lettera ma anche per il primo «no» di Moroni alla mozione, poi ritrattato poco dopo. «In questi giorni abbiamo lavorato per cercare di contrastare i lavori sulla base di questa ordinanza, abbiamo individuato un avvocato in materia ambientale, la commissione voleva essere in luogo per condividere in una sede pubblica lo stato dell'arte, creare una massa critica che andasse oltre a maggioranza e opposizione. E perciò - spiega Ruberti - ringrazio i consiglieri Giusfredi e Vulcano per il sostegno. Io ho scritto la mozione base contro l'ampliamento, sono stato il primo firmatario di quest'atto che oggi è stato modificato e migliorato con il contributo di tutti. Ma in commissione è arrivato un giudizio a gamba tesa, un giudizio che merita un chiarimento. Il nostro percorso è stato costruito per verificare la possibilità di ricorrere in giudizio, per tutelare il primo cittadino con un mandato pieno. Rivendichiamo la paternità di questa azione, non possiamo accettare che questo lavoro venga messo a repentaglio con un tentativo di minare l'unità. Perciò chiediamo un chiarimento».