Senza una strategia organica e accompagnata da risorse e progettualità adeguate il mondo delle micro, piccole e medie imprese del commercio al dettaglio, dell'artigianato, del turismo, dell'agricoltura, della pesca rischia semplicemente di scomparire travolto dall'emergenza sanitaria. Lo dice l'Anci in una serie di proposte inviate al Governo e sottoscritte anche dal Comune di Latina e lo sostiene l'assessore alle attività produttive Simona Lepori, da pochi mesi in sella alla giunta e alle prese con il battesimo di fuoco di uno dei periodi più complessi per la storia e l'economia della città. Lepori è convinta che vadano messi in campo in campo interventi che, nel breve periodo, diano alle piccole realtà produttive l'ossigeno per resistere al periodo di chiusura forzata e di ripartenza con le regole di distanziamento sociale e, sul medio e lungo periodo riconoscano a queste realtà una funzione pubblica fondamentale.
Richieste all'Anci in 18 punti
«Il Comune di Latina – spiega Lepori - ha sottoscritto e approvato una serie di proposte formulate dall'Anci per il supporto e il rilancio del commercio al dettaglio e dell'artigianato a seguito dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Il documento è indirizzato al Governo e contiene alcuni importanti interventi che per il momento si concentrano sulle azioni di breve periodo, dunque rispetto alla gestione immediata delle conseguenze generate dal lockdown. Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie al sostegno delle attività produttive che si trovano in grande sofferenza in seguito all'emergenza sanitaria. Insieme agli altri Comuni, oggi chiediamo al Governo di giocare di squadra ancora di più rispetto a quanto è stato fatto fino ad ora. Ho condiviso le proposte Anci come assessora alle attività produttive e d'intesa con il Sindaco Damiano Coletta perché ritengo che siano soluzioni attuabili e perché darebbero realmente una boccata d'ossigeno a tanti commercianti e artigiani che oggi non vedono una luce in fondo al tunnel. Supportare i Comuni affinché questi ultimi possano sostenere i cittadini, questo è ciò che chiediamo». Le richieste sono tante e prevedono il contributo del Governo come un ristoro completo ai Comuni delle mancate entrate da TOSAP/COSAP, IPT, TARI e tassa di soggiorno dovute alla chiusura forzata delle attività e, in generale, la messa a disposizione di risorse che possano consentire alle amministrazioni di attivare politiche di sostegno alle attività produttive quali, ad esempio, l'esonero completo dal pagamento delle stesse anche per la fase 2 e il supporto per il pagamento degli affitti. Si parla anche di consentire, attraverso analogo ristoro agli enti, la riduzione/azzeramento dell'IMU per i locali commerciali, alberghieri e extralberghieri di proprietà, di stabilire rapidamente protocolli di gestione dei flussi per tutte le categorie merceologiche delle attività commerciali e dei servizi professionali e di prevedere contributi diretti per le spese di sanificazione dei locali commerciali.
Le priorità
«Sono richieste vitali per il Comune – spiega l'assessore – senza le entrate non possiamo garantire servizi essenziali, e vogliamo venire incontro alle piccole e medie attività commerciali che rischiano di scomparire e che ci chiedono la riduzione delle imposte comunali legate a questo lungo periodo di inattività. Ci siamo riuniti da poco con i dirigenti comunali per trovare una formula tecnica per superare l'ostacolo, ovvero un sistema per far uscire dalle casse del Comune queste somme e farle entrare nelle casse delle attività commerciali sotto forma di contributo allo scopo di ammortizzare le tasse che dovranno pagare. Dare una boccata d'ossigeno con questi contributi al commercio la consideriamo ora una priorità». Tra le altre necessità da mettere al primo posto per l'assessore quella di consentire la possibilità di riaprire alle attività di somministrazione come bar e ristoranti, i più penalizzati perché subiranno una riduzione dei coperti. «Stiamo studiando soluzioni per ampliare le superfici esterne. Altro fronte da risolvere è quello della riapertura dei mercati, il commercio ambulante è in grande difficoltà e andrà autorizzato di nuovo con accessi contingentati e coinvolgendo anche il terzo settore». Per i pub invece si sta valutando l'apertura con la possibilità di asporto. Sarà impossibile per ora consumare internamente.
Un confronto bipartisan
La novità positiva per chi, da «tecnica» come la Lepori si relaziona e si trova a far da ponte tra il tessuto economico e la politica, è aver visto al tavolo di ascolto unità, impegno e spirito di collaborazione. «Ho visto la voglia di dialogare e proporre sia da parte della maggioranza che dell'opposizione senza posizioni pregiudiziali. Vederli seduti ad uno stesso tavolo per lavorare in direzione di problemi che vanno risolti con urgenza è un buon senso, di collaborazione e responsabilità.
Oggi dobbiamo pensare al commercio e alle imprese dei territori che rischiano di non reggere all'urto della chiusura. Anche nel gruppo Anci ho visto sindaci schierati totalmente dalla parte delle attività commerciali. Sono il motore dell'economica e da loro ripartono le città, non dobbiamo dimenticarlo».