Sulla struttura della Asl di via Madonna delle Grazie a Priverno sono state dette e scritte milioni di parole. Da almeno una decina di anni. E, in verità, su quel che avrebbe dovuto essere quella struttura sono state fatte anche tante di quelle promesse – naturalmente nemmeno in piccola parte mantenute – che molti cittadini, privernati e del comprensorio, alla fine ci avevano quasi creduto. Lì si farà una sorta di “Cittadella della salute” aveva detto qualcuno.

A Madonna delle Grazie saranno attivati dodici posti letto per l’osservazione breve, aveva aggiunto qualcun altro. Quello è il posto ideale per installarvi moderni macchinari per la Tac e la Risonanza magnetica nucleare. E via di questo passo. Le promesse, fatte da autorevoli esponenti politici, candidati o eletti alla Regione Lazio, di volta in volta, venivano rilanciate da politici e amministratori locali. Il tutto, però, era condizionato dalla conclusione dei lavori. Più volte iniziati e altrettante sospesi. Recentemente, lo stesso sindaco di Priverno, Anna Maria Bilancia, aveva dichiarato che, a lavori conclusi, a Madonna delle Grazie sarebbe stata anche ospitata l’automedica con il suo equipaggio sanitario, ora di stanza in una pertinenza del castello di San Martino, lato Provinciale Marittima seconda.

Improvvisamente deve essere successo qualcosa. Non si spiega altrimenti quel che è accaduto nei giorni scorsi. Tutti i ponteggi che erano stati allestiti attorno alla struttura sono stati smontati. Allora, delle due l’una: o i lavori sono stati ultimati con estrema urgenza, ma così non sembra proprio, oppure quei lavori non si sa se e quando saranno effettuati. Era inevitabile che chi si è sempre battuto per quei lavori, lanciando anche accuse a chi non avrebbe sollecitato a dovere la Regione, esercitasse su quanto accaduto la sua ironia. Federico D’Arcangeli di Agenda per Priverno ha dichiarato: «I ponteggi non ci sono più. Da un giorno all’altro sono stati smontati e portati via. E sì che, ormai, dopo anni, erano entrati a far parte del paesaggio». D’Arcangeli se la prende anche con l’amministrazione comunale di Priverno oggi in carica per il silenzio sulla vicenda. Al di là delle facili battute, il problema esiste veramente. A meno che lo smontaggio dei ponteggi non stia a significare veramente che la Regione Lazio abbia individuato un’altra ditta per portare a termine i lavori necessari a far decollare la struttura di Madonna delle Grazie.

A questo punto non rimane che attendere di conoscere le motivazioni reali di quanto accaduto. Perché, pare chiaramente indiscutibile, che se non si completano i contenitori, non si può nemmeno immaginare quali potrebbero essere i contenuti, intendendo per tali i servizi sanitari ai cittadini dell’intero comprensorio, che peraltro sono andati sempre più scemando.