Ma a Priverno ci sono i poveri? E, se ci sono, chi se ne fa carico? Le domande sono di Federico DâArcangeli, di Agenda per Priverno. à certo che a Priverno delle situazioni di povertà si occupano le Parrocchie, la Caritas, altre benemerite associazioni e privati cittadini. Una rete di solidarietà che si muove in modo autonomo e non coordinato, in una situazione che - sottolinea DâArcangeli - presenta sempre maggiori difficoltà a fronte della carenza di risorse.
E lâente locale, in questo contesto, cosa fa? Occorrerebbe una mappa del disagio nelle diverse declinazioni, un coordinamento delle iniziative già in campo, ma anche lâutilizzo di una Legge recente, che già dal titolo âDisposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechiâ, fa capire le iniziative che il Comune potrebbe assumere, a partire da una forma particolare di Baratto, per cui chi dona eccedenze o evita sprechi (ristoranti o supermercati) ha in cambio una riduzione della tassa sui rifiuti. Dare dignità alla Città dâArte - conclude lâesponente di Agenda per Priverno - significa non solo preservare i monumenti, la cultura, il paesaggio, ma anche salvaguardare la dignità delle persone, a cominciare da chi rimane indietro.