Il Comune di Sabaudia rischia di andare incontro a un lungo commissariamento. La Prefettura ha infatti comunicato che l’ente, nel caso in cui chiaramente il sindaco Maurizio Lucci decida di non tornare sui suoi passi ritirando le dimissioni, non riuscirà ad andare al voto per giugno, quando dovrebbero tenersi le elezioni comunali. Il decreto di scioglimento del Consiglio Comunale, infatti, dovrebbe arrivare entro il 24 febbraio per consentire ai cittadini di Sabaudia di scegliere il nuovo sindaco. Ma in ogni caso sembra più probabile che il primo cittadino decida di ritirare le proprie dimissioni. Il punto all’ordine del giorno bocciato e che ha spinto il sindaco a rassegnare le dimissioni, infatti, è tutt’altro che un atto improcrastinabile: si tratta della centrale unica di committenza. Evidentemente, però, la decisione di Lucci è da inquadrare più in una provocazione politica nei confronti dei suoi alleati di maggioranza. La bocciatura della centrale unica di committenza, insomma, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.