Qualora le dimissioni del sindaco di Sabaudia Maurizio Lucci non dovessero essere ritirate dal primo cittadino, il timore è che la città vada incontro a un lungo commissariamento. Per andare al voto a giugno, infatti, salvo eventuali proroghe stabilite a livello nazionale, le dimissioni dovrebbero essere effettive il 24 febbraio. A questo punto, però, come scrive anche in modo provocatorio il consigliere Giada Gervasi, la maggioranza può decidere se votare a giugno 2016 o nel 2017: potrebbe firmare la sfiducia davanti ad un notaio. «Sempre che i dissidenti – specifica subito dopo l’esponente dell’opposizione – non raggiungano un accordo che permetta loro di andare avanti fino a fine mandato o fino alla prossima crisi». «Ora – scrive in una nota -, se dovesse essere vero quello che alcuni temono, la maggioranza ha una serie di possibilità. Prima di tutto senza scaricare colpe sulla minoranza, la quale, essendo minoranza, non può fare nulla. A Sabaudia ci sono 16 consiglieri oltre il sindaco. Ci sono consiglieri con esperienza pluridecennale che saprebbero benissimo come fare, senza chiedere aiuto alla minoranza. La maggioranza (i 10 consiglieri eletti durante le ultime consultazioni) potrebbe tranquillamente – aggiunge – far cessare subito il mandato del sindaco, se solo – puntualizza – i consiglieri avessero il coraggio e l’unità di farlo, assumendosi l’onere delle proprie scelte».