Basta un semplice incrocio tra i dati Inps per capire la mole del lavoro irregolare nelle campagne pontine: 16.827 lavoratori agricoli distribuiti sulle 6mila aziende, ossia 3 lavoratori per azienda. Se invece questa proporzione viene divisa per le 3.400 aziende agricole che assumono manodopera stabilmente, ne derivano 5 braccianti per azienda. Una cifra palesemente insostenibile per un’efficiente attività imprenditoriale. È questo uno dei dati emersi dalla relazione nella Commissione parlamentare d’inchiesta (presidente Camilla Fabbri, Pd) che il 24 maggio ha effettuato un sopralluogo in un’azienda agricola di Sabaudia. L’attività in questione, come si legge negli elaborati, si serviva della manodopera di 107 lavoratori collegati come rapporto di lavoro a un’altra srl con sede legale a Napoli. Di loro, 104 sono indiani, uno è marocchino e due italiani, tutti regolarmente assunti.

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