Si è sottoposto alla dialisi presso il centro trasfusionale dellâospedale âSanta Maria Gorettiâ di Latina e dopo quattro mesi è risultato positivo al test per lâepatite C. A farne le spese un 67enne di Sabaudia, che, assistito dallâavvocato Renato Mattarelli, è pronto ora a citare in giudizio la Asl di Latina per il risarcimento dei danni da infenzione. Di recente è stata infatti depositata la consulenza del medico-legale nominato dal Tribunale di Latina nellâambito del ricorso promosso per ottenere il riconoscimento dellâindennizzo previsto da legge in favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni e trasfusioni di sangue infetto. Il consulente ha accolto la tesi dellâavvocato Renato Mattarelli e della professoressa Carla Vecchiotti, nota genetista, che hanno individuato nella dialisi lâunica causa di trasmissione del virus. Lâuomo, infatti, prima di essere sottoposto a dialisi, era risultato negativo ai test per lâepatite. La tesi sostenuta dallâavvocato Mattarelli, che sarà discussa nellâudienza del 28 febbraio 2017, è che la dialisi è di fatto una trasfusione di sangue autologo, con la conseguenza che in caso di infezione - come accaduto al 67enne di Sabaudia - sarebbe riconoscibile lâindennizzo previsto dalla legge 210/1992. In ogni caso, al di là di quale sarà la sentenza del giudice, lâavvocato è pronto a citare in giudizio la Asl di Latina per il risarcimento dei danni da infezione nosocomiale sul presupposto del nesso di causalità fra la dialisi e lâinfezione in base a quanto messo nero su bianco nella perizia del processo in corso per lâottenimento dellâindennizzo.
Infettato dall'epatite C dopo la dialisi
Infettato dall'epatite C dopo la dialisi
Sabaudia - Sabaudia